Il momento critico
(20 aprile 1915)
Si ha l'impressione che il
regime della neutralità italiana sia entrato finalmente in
agonia. Su quali dati di fatto poggia questa impressione
generalizzata è inutile elencare qui
ma dovunque si «sente»
che la guerra non è soltanto inevitabile
ma è altresì
imminente. Forse di giorni.
La situazione va
semplificandosi. E basta esaminarla per convincersi che l'Italia
giunge ancora al momento buono e può essere l'arbitra delle
sorti della guerra. Nello scacchiere occidentale le posizioni dei
belligeranti sono invariate e l'equilibrio delle forze immutato. Le
«azioni» di questi ultimi giorni sono state parziali e i
successi locali. Più ricca di conseguenze politiche e militari
pareva l'avanzata russa attraverso i Carpazi
ma l'offensiva degli
eserciti dello czar sembra da qualche giorno paralizzata.
Evidentemente
oltre alle difficoltà d'ordine orografico e
climaterico
la sosta dei russi è dovuta alle difficoltà
dei «rifornimenti». L'infelice condizione ferroviaria dei
russi spiega in gran parte tutti gli insuccessi della loro offensiva.
Che ciò nonostante i russi finiscano per giungere in Ungheria
è probabile
ma l'operazione non sarà né breve
né facile.
Anche l'impresa dei Dardanelli è
al punto in cui fu lasciata dopo il disastroso smacco subito dalla
flotta degli alleati dinanzi allo stretto di Cianak. Il «forzamento»
dei Dardanelli sarà effettuato da forze terrestri e non dalle
corazzate. Lloyd George
che passa per l'ideatore dell'impresa
vedeva — certamente — le cose da un punto di vista
ispirato a soverchio ottimismo. Riassumendo
la situazione militare
dei vari stati partecipanti alla guerra mondiale non ha subito in
questi ultimi tempi alterazioni tali da mettere uno dei due gruppi in
evidenti condizioni di inferiorità dinanzi all'altro. La
bilancia è ancora in bilico.
(segue...)
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