(segue) Il momento critico
(20 aprile 1915)
[Inizio scritto]
Infine
che cosa si teme
denunciando la triplice alleanza? Vediamo alcune ipotesi. O gli stati
ex contraenti accettano la denuncia come il riconoscimento esplicito
e definitivo di un fatto conseguito e si rassegnano e aspettano
oppure lanciano un ultimatum all'Italia. Nell'un caso o nell'altro la
nostra situazione è ottima. Se Austria e Germania rispondono
con una provocazione alla denuncia della triplice
la guerra
dell'Italia assume sin dagli inizi un carattere tale da conciliarle
immediatamente le simpatie di tutti i cittadini
compresi i
neutralisti della vigilia. Per queste ragioni non arriviamo a
comprendere le riluttanze del governo a denunciare la triplice
alleanza dal momento ch'essa è diventata per «tutti»
una «finzione». Se il governo si prepara a fare una
guerra della nazione e non semplicemente una guerra di stato; se
vuole
insomma
che attorno all'esercito si stringa e si raccolga il
popolo intero
è necessario creare un ambiente di virilità
di dignità
di coraggio. Primo atto indispensabile: denunciare
la triplice.
Quando gli italiani sapranno che
ogni vincolo con l'Austria e con la Germania è spezzato
l'ora
delle schermaglie sarà chiusa: ognuno di noi si accingerà
a superare l'ardua prova e la tanto desiderata e necessaria unità
degli spiriti sarà prodotta quasi automaticamente da questo
avvenimento iniziale che ci darà il senso e l'orgoglio di una
liberazione.
20 aprile 1915.
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