Per finirla
(8 gennaio 1916)


      Un giornale quotidiano di Napoli — giallo più del giallo della bandiera austriaca — in una corrispondenza da Milano in data 27 dicembre — mi ha presentato come «sottotenente — nientemeno! — della territoriale dichiarato inabile alle fatiche di guerra» e anche per soprammercato autore di lettere «commosse e commoventi» ai miei amici.
      I miei amici e quanti mi conoscono e quanti conoscono la mia condizione sono stati i primi a ridere della notizia che non ha base alcuna di fondamento. Intanto il collega Federico Buffon che è stato sino al 31 dicembre corrispondente del suddetto giornale mi ha mandato una lettera che dice:
      «Caro Mussolini
      «Alla vostra domanda riguardo alla notizia fantastica pubblicata dal Mattino e datata da Milano non ho nessuna difficoltà a confermarvi quanto vi ho già detto per telefono che cioè tale notizia non fu trasmessa da me. Cordiali saluti.
      «Federico Buffon»
      È probabile che la favola stupida e — in fondo — maligna sia stata posta in circolazione dalla stessa redazione del foglio giallo.
      Arros rispose per le rime una prima volta ma questo non ha impedito e non impedisce a tutti i giornali neutralisti tedescofili e clericali di provincia di continuare a rivogare al loro pubblico la storiella di un «Mussolini sottotenente della territoriale ecc. ecc.».
      Tutti sanno — credo anche i paracarri delle strade ormai — che sono stato e sono soldato semplice. Non sono mai stato dichiarato inabile alle fatiche di guerra — tutt'altro! — e terminata la mia licenza di convalescenza tornerò a compiere il mio dovere di soldato. Non ho mai scritto «lettere commosse o commoventi» ai miei amici.

(segue...)