(segue) I vinti che non torneranno
(30 giugno 1917)
[Inizio scritto]

      Quanto poi alla nota patetica colla quale il senatore Frassati cerca di commuovere i badanos che lo leggono essa è di un comico grottesco. V'immaginate voi un Giolitti che in nome della necessaria concordia nazionale fa dei «sacrifici senza limite»? Non sappiamo se si tratti delle tirchie oblazioni al comitato di assistenza di Cuneo o del silenzio che gli è stato imposto dalla nazione. Come non secernere qualche goccia di liquido lagrimale al pensiero dei «sacrifici incalcolabili» degli «sforzi ingenti» compiuti da quest'uomo oggi «calunniato sino al martirio»?
      No non si può piangere. Questi trucchisti da fiera paesana possono presentarci o ripresentarci il loro mostro variamente colorito e impagliato ma non ci mistificheranno più. La storia di Giolitti è nota. È un uomo che ha fatto carriera attraverso la burocrazia piemontese. La storia d'Italia con due guerre d'indipendenza lo ha trovato pacifico emarginatore di pratiche; la guerra definitiva lo ha gettato dalla parte di Bülow. Tutti i «sacrifici incalcolabili» si riducono qui. L'ultimo fantaccino che arrossa del suo sangue le pietraie del Carso ha fatto e fa di più.
      Non sappiamo se i futuri comizi elettorali del 1918 riporteranno ancora a galla il deputato di Dronero e la sua masnada. Il senatore Frassati può sbagliare in questa previsione come ha fallato in tante altre. Da oggi a quell'epoca molt'acqua passerà sotto i ponti e — ahimé! — molto sangue sarà ancora versato. Noi siamo portati a credere invece che le future battaglie elettorali non avranno più il valore e la portata di prima. I reduci dalle trincee chiederanno altri «giochi». La guerra ha orientato diversamente lo spirito delle masse. Ad ogni modo noi lasciamo sin d'ora ai frassatiani la gioia un po' precoce delle loro vittorie elettorali; a noi basta un'altra vittoria: quella che ci darà Luigi Cadorna e il nostro esercito pronto a compiere ancora — malgrado l'opera occulta e palese dei disfattisti — il suo aspro di vere oltre i vecchi verso i nuovi confini della patria...

(segue...)