(segue) Paese e parlamento
(15 ottobre 1917)
[Inizio scritto]

      Noi abbiamo combattuto duramente l'on. Orlando non per motivi parlamentari ma per ragioni d'ordine nazionale. Oggi non abbiamo deposto le armi abbiamo soltanto sospeso le ostilità e ci teniamo — appunto — in attitudine di oculata attesa. Dopo il telegramma al sindaco di Palermo dopo l'intervista col Giornale d'Italia noi aspettiamo le dichiarazioni alla camera. L'on. Orlando non può tacere e rimettersi a un discorso «globale» o riassuntivo del presidente del consiglio che sarebbe — per necessità di cose — una deficienza e una delusione. Sono state troppo appassionate e appassionanti le discussioni di questi ultimi mesi attorno alla politica dell'on. Orlando e troppi episodi hanno «drammatizzato» tali discussioni perché sia possibile all'on. Orlando di chiudersi nel silenzio. Secondo informazioni nostre ci risulta che l'on. Orlando — guarito o no completamente dalla laringite che lo tormenta — parlerà sia per ciò che riguarda il passato sia per ciò che riguarda l'avvenire. Il paese attende questa parola. Dopo il discorso di Palermo l'on. Orlando ha fatto l'uso più modesto e più usuraio della sua eloquenza. Ha parlato alla camera ma in comitato segreto. Ha parlato ai nostri «seimila» non al paese. È tempo di parlare ai rappresentati che valgono nel complesso molto di più dei loro pretesi rappresentanti.
      Il nostro atteggiamento è definito. Se l'on. Orlando manifesta sempre più chiaramente il suo proposito di indirizzare la politica interna verso le necessità della guerra e la disciplina della guerra noi rientreremo al nostro posto nel fascio delle concordi energie nazionali; ma se l'on. Orlando ci apparirà — come più volte è accaduto — incerto e oscillante se l'on. Orlando dimostrerà nelle prossime sedute di Montecitorio di preoccuparsi soverchiamente delle situazioni e manovre parlamentari e permetterà al leninismo dei medagliettati rossi e neri di tramutare le assemblee della camera in un comizio di bolscevichi — come è accaduto l'ultima volta quando fu possibile di lanciare dall'alto della tribuna parlamentare l'appello alla sedizione militare — l'on. Orlando ci troverà all'opposizione più violenta e tenace. Il paese è tranquillo circa la sua azione militare perché sa che è affidata a buone mani; il paese dev'essere tranquillo anche in materia di politica interna la quale — come abbiamo detto più volte — deve avere un aspetto negativo e uno positivo. Negativo di prevenzione e repressione di ogni conato disfattista; positivo di tutela materiale e morale delle popolazioni. Per questo aspetto «positivo» della nostra politica abbiamo salutato con piacere la nomina del generale Alfieri a commissario dei consumi.

(segue...)