(segue) Nitti e l'uva acerba
(19 ottobre 1917)
[Inizio scritto]
Tutta questa manovra di Nitti e
dei nittiani è grave
anche se non sarà coronata dal
successo. Grave per gli uomini
per il momento
per gli obiettivi.
Non c'è dubbio possibile. Un ministero Nitti significa un
ministero Giolitti. Un ministero Nitti è quello del «governo
migliore» auspicato dall'on. Treves nell'ultimo fascicolo della
rivista turatiana. Non per niente l'Avanti! brucia troppi grani del
suo incenso sudekumizzato sotto le narici dell'on. Nitti
il quale ha
scoperto quale è il suo gioco. Egli è oggi l'esponente
del gruppo speranza e del gruppo socialista ufficiale. Ergo delle
forze neutrali e disfattiste del parlamento italiano.
Per queste ragioni soltanto
e non
per altre
noi ci opponiamo ad un ministero Nitti
come a qualunque
altro ministero che rappresenti il neutralismo risorgente dai
bassifondi dove l'aveva cacciato la furia di popolo durante le
radiose giornate di maggio. Per questo anche riteniamo che i ministri
interventisti devono precipitare la situazione
perché la
crisi abbia una chiara esplicita solenne designazione interventista.
Questo ministero non può
continuare «a mendicare la sua vita frusto a frusto da una
stagione all'altra. Il ministero Boselli non raccoglie né odio
feroce
né simpatie aperte. Non è odiato
non è
amato: è semplicemente tollerato dalla camera e soprattutto
dal paese. Tollerato come un meno peggio. I ministri interventisti
non sentono dunque che la posizione di un governo tollerato è
la più umiliante di tutte?
19 ottobre 1917.
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