(segue) Gesto di fede
(20 ottobre 1917)
[Inizio scritto]
Che importa la «cagnara»
dei complici? Che importano le ingiurie di un Bentini
questo
ciarlatore dal cervello irreparabilmente smobilitato
di un
Modigliani che è grande soltanto nell'onor del mento e della
fronte
di un Mazzoni
bis in idem di quel fior fiore del gesuitismo
rosso che risponde al nome di Camillo
il santone di stoppa
e di
quell'altro bel campione del cretinismo universale che rappresenta il
collegio di Pallanza?
Maschere sono! Maschere saranno!
Devono recitare la loro commedia monotona buffa e tragica che si
ripete da vent'anni almeno
senza cambiare mai. Quando il gregge dei
fedeli li prende sul serio e scende nelle strade e si fa inutilmente
massacrare
i «seimila» si squagliano. Non li trovate
più. C'era un po' di amara ironia e un fondo innegabile di
verità nell'apostrofe di un ignoto socialista milanese
che
nell'ultima assemblea di quella sezione
a proposito di
«fiancheggiamenti»
deplorava che i deputati socialisti
non «fiancheggiassero» mai le masse. Quando si tratta di
assumere responsabilità
le maschere del socialismo ufficiale
scantonano lungo i vicoli dei «distinguo»
delle
restrizioni e delle dottrine... E per riguadagnare le simpatie dei
tesserati
ripetono poi il solito trucco dell'indignazione a freddo
nell'aula recessa di Montecitorio... Ma quando trovano l'uomo che li
conosce
che li ha sviscerati
che li misura e sa di quanto calcolo
politico
di quanta bassezza morale
di quanta vigliaccheria
individuale sia intessuta la loro opposizione «ideale»
alla guerra
il trucco è pienamente sventato.
Quanto alle conseguenze politiche
dell'incidente di ieri
sono evidenti. Nelle trincee i nostri soldati
avranno ora la certezza che i tentativi di pugnalarli alle spalle non
rimarranno impuniti. All'estero — tanto fra gli amici
come e
soprattutto fra i nemici che spiano — si saprà che ci
sono degli uomini nell'attuale governo
che non ripugnano dal
ricorrere ai mezzi estremi
contro il disfattismo di qualunque
colore. Nel paese
anche fra gli elementi interventisti più
accesi
l'invettiva di Bissolati libererà gli animi da mille
ansie e la successiva dichiarazione dell'on. Orlando sarà
accolta con soddisfazione. Anche parlamentarmente
l'incidente di
ieri sarà ricco di conseguenze
non tanto nell'evitare la
crisi
alla quale si va incontro
quanto nella designazione e nella
soluzione della crisi stessa
che non può oramai avere che un
carattere decisamente e apertamente antineutralista.
(segue...)
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