(segue) Aspetti del dramma
(31 ottobre 1917)
[Inizio scritto]

      Dodici conferenze interalleate — e un'altra era annunciata in questi giorni — fiumi di inchiostro e montagne di parole torrenti di sangue non avevano condotto alla realizzazione del fronte unico che l'opinione pubblica dei paesi alleati aveva insistentemente reclamato da anni.
      Il fronte unico non era stato realizzato nemmeno nella simultaneità degli attacchi. Qualche scambio di materiale e niente più. Eppure in occidente la condizione essenziale per l'attuazione del fronte unico esisteva. Esisteva cioè la continuità territoriale fra gli alleati.
      Quali forze quali uomini avevano sin qui impedito di realizzare quello che la coscienza pubblica invocava e ciò che la esperienza della guerra dimostrava sempre più urgente e necessario non è il caso di dirlo in questo momento.
      Il ritardo è stato deplorevole dannoso. Ci voleva il fatto: l'invasione la minaccia. Oggi i Governi di Parigi e di Londra provvedono. I giornali inglesi e francesi che hanno come quelli italiani il privilegio di precedere il Governo annunciano che finalmente il fronte unico dell'Intesa sarà attuato in ciò che esigono i bisogni immediati per fronteggiare la coalizione nemica e nelle necessità future per batterla.
      E giacché siamo in argomento precisiamo.
      Gli alleati ci aiutano. Sta bene. È loro dovere. Ma è anche nel loro interesse o meglio nell'interesse comune poiché la sorte degli uni è legata indissolubilmente a quella degli altri.
      Ora un aiuto degli alleati non può essere limitato ad una rappresentanza di solidarietà che potrebbe lusingare il nostro sentimento ma riuscirebbe assolutamente inadeguata ai bisogni della situazione. Non vogliamo il soccorso: vogliamo il concorso degli alleati!

(segue...)