(segue) Atto di nascita del Fascismo
(23 marzo 1919)
[Inizio scritto]
Riaffermo qui in questo ordine
del giorno il postulato societario della Società delle
Nazioni. È nostro in fin dei conti
ma intendiamoci: se la
Società delle Nazioni deve essere una solenne «fregata»
da parte delle nazioni ricche contro le nazioni proletarie per
fissare ed eternare quelle che possono essere le condizioni attuali
dell'equilibrio mondiale
guardiamoci bene negli occhi. Io comprendo
perfettamente che le nazioni arrivate possano stabilire questi premi
d'assicurazione della loro opulenza e posizione attuale di dominio.
Ma questo non è idealismo; è tornaconto e interesse.
Terza dichiarazione:
«L'adunata del 23 marzo
impegna i fascisti a sabotare con tutti i mezzi le candidature dei
neutralisti di tutti i partiti.»
Voi vedete che io passo da un
punto a un altro
ma in tutto ciò c'è logica
c'è
un filo. Io non sono un entusiasta delle battaglie schedaiole
tanto
è vero che da tempo ho abolito le cronache del Camerone
e
nessuno se ne è doluto: anzi il mio esempio aveva consigliato
altri giornali a ridurre questa cronaca scandalosa ai limiti dello
strettamente necessario. In ogni modo è evidente che entro
quest'anno ci saranno le elezioni. Non si conosce ancora la data né
il sistema che sarà seguito
ma dentro l'anno ci saranno
queste battaglie elettorali e cartacee. Ora
si voglia o non si
voglia
in queste elezioni si farà il processo alla guerra
cioè il fatto guerra essendo stato il fatto dominante della
nostra vita nazionale
è chiaro che non si potrà
evitare di parlare di guerra.
Noi accetteremo la battaglia
precisamente sul fatto guerra poiché non solo non siamo
pentiti di quello che abbiamo fatto
ma andiamo più in là:
e
con quel coraggio che è frutto del nostro individualismo
diciamo che se in Italia si ripetesse una condizione di cose simile a
quella del 1915
noi ritorneremmo a invocare la guerra come nel 1915.
Ora è molto triste il pensare che ci siano stati degli
interventisti che hanno defezionato in questi ultimi tempi. Sono
stati pochi e per motivi non sempre politici. C'è stato il
trapasso originato da ragioni di indole politica che non voglio
discutere
ma c'è stata la defezione originata dalla paura
fisica. Per quietare la belva molliamo la Dalmazia
rinunciamo a
qualche cosa. Ma il calcolo è pietosamente fallito. Noi
non
solo non ci metteremo su quel terreno politico
ma non avremo nemmeno
quella paura fisica che è semplicemente grottesca. Ogni vita
vale un'altra vita
ogni sangue vale un altro sangue
ogni barricata
un'altra barricata. Se ci sarà da lottare impegneremo anche la
lotta delle elezioni. Ci sono stati neutralisti fra i socialisti
ufficiali e fra i repubblicani. Anche i così detti cattolici
del partito italiano cercano di rimettersi in carreggiata per far
dimenticare la loro opera mostruosa che va dal Convegno di Udine al
grido nefando uscito dal Vaticano. Tutto ciò non è
stato soltanto un delitto contro la Patria ma si è tradotto in
un di più di sangue versato
di mutilati e di feriti... Noi
andremo a vedere i passaporti di tutta questa gente: tanto dei
neutralisti arrabbiati come di coloro che hanno accettata la guerra
come una «corvée» penosa; andremo nei loro comizi
porteremo dei candidati e troveremo tutti i mezzi per sabotarli.
(segue...)
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