Per coloro che tornano!
(16 gennaio 1919)
Dal «Popolo
d'Italia» del 16 gennaio 1919.
Continuare ancora con lo stesso
impeto dei giorni scorsi nella polemica contro i rinunciatari
equivarrebbe a incrudelire sui vinti. I rinunciatari sono stati
battuti clamorosamente. Il loro colpo è fallito. Hanno tentato
di provocare una crisi di Governo in materia di politica estera. Non
ci sono riusciti.
Dopo la fierissima parola del
Poeta che li bolla con un marchio indelebile
noi possiamo rivolgere
la nostra attenzione ai problemi di politica interna
non meno
formidabili di quelli di politica estera. Ce una nuova crisi di
Governo; ma il fatto che l'on. Sonnino resta a Parigi
basta a
significare che nel nuovo Ministero
rifatto «ex novo» o
«impastato»
la politica estera sarà ancora
guidata da lui. Che l'on. Orlando debba darci un Governo degno e
capace di fronteggiare la delicatissima situazione interna
è
opinione generale. Non bisogna tingere a colori troppo foschi questa
situazione interna
come amano taluni
forse per alimentare le
speranze croate in una «rivolta» italiana; ma non bisogna
nemmeno chiudere gli occhi per non vedere e bisogna soprattutto
cominciare a mantenere le troppe promesse fatte ai combattenti.
È da tre anni che noi
gridiamo agli uomini del Governo: «Signori
andate incontro
spontaneamente
generosamente a quelli che ritorneranno dalle
trincee! Non abbiate paura di parere troppo audaci! Siate grandi
nelle vostre parole e soprattutto nei vostri fatti
perché
l'ora
i bisogni
le speranze
le fedi sono grandi!
È da tre anni che noi
andiamo proclamando la necessità di dare un contenuto «sociale
interno» alla guerra
non solo per ricompensare le masse che
hanno difeso la Nazione
ma per legarle anche nell'avvenire alla
Nazione e alla sua prosperità.
(segue...)
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