(segue) Discorso da ascoltare
(1 maggio 1919)
[Inizio scritto]
Amici operai
è in
questione la vostra dignità e la vostra libertà.
Provvedete! Insorgete! Prima che la tirannia rossa vi abbia
schiacciati.
Un discorso di questo genere
nel quale intimamente consentono — ne siamo sicuri — i
dirigenti confederali — è destinato a provocare le
solite accuse. Certi atteggiamenti fan ricordare il «Volete la
salute? Bevete
ecc.». Volete «passare» da
rivoluzionari? Provvedetevi di una tessera. Ma noi
che siamo e
rimarremo sprovvisti di tessera
siamo così poco «reazionari»
che accettiamo quasi tutti i postulati del manifesto Confederale del
1° Maggio
manifesto che dà all'anima una sensazione di
luce e di forza
mentre quello della Direzione del Partito dà
un senso di buio
d'impotenza e di disperazione. La trasformazione
del Parlamento e l'introduzione della rappresentanza integrale
è
nel programma dei Fasci.
Sempre nel programma dei Fasci è
la immediata applicazione di una legge che sanzioni la conquista
proletaria delle otto ore:
la modificazione del
decreto-legge per le pensioni d'invalidità e vecchiaia
riducendo il limite di età a 55 anni per gli uomini e 50 per
le donne;
l'immediato apprestamento dei
decreti-legge per le assicurazioni obbligatorie di malattia e di
disoccupazione; un'imposta fortemente progressiva sul capitale;
l'attuazione dei conclamati provvedimenti atti a lenire e migliorare
le condizioni dei mutilati e invalidi di guerra e a risolvere il
problema delle abitazioni.
Facciamo le nostre riserve su
alcuni postulati politici. Prescindendo da ciò
ci troviamo di
fronte a un programma di realizzazione e di costruzione. Non qui
si
trovano gli isterismi dittatoriali del partito socialista che
sabotano più che aiutare il moto di ascensione delle masse
operaie; moto che noi fiancheggiamo perché pensiamo che
se le
masse lavoratrici rimangono in uno stato di miseria e di
abbrutimento
non v'è grandezza di popolo
né dentro
né oltre i confini della Patria.
(segue...)
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