(segue) Amarissimo
(15 luglio 1920)
[Inizio scritto]
I serbi ci odiano e questo lo
sapevamo; ma da qualche tempo ci disistimano e ci disprezzano. Hanno
ragione. La piccola Serbia non offre al mondo lo spettacolo di
sfacelo morale e materiale che offre l'Italia. Eccettuata la fiamma
che d'Annunzio tiene meravigliosamente accesa sul Carnaro e verso la
quale si affissano gli sguardi ansiosi della non ancora degenere
gioventù
il resto dell'Italia: borghesia e proletariato
Governo e governati
è poltiglia fangosa
incapace ormai di
vivere oltre la giornata.
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