(segue) Legionari di Ronchi
(5 gennaio 1921)
[Inizio scritto]
Già si scorgono gli inizi
di questo sordido lavoro
al quale si dedicheranno
particolarmente
con zelo
i compagni di Misiano e i compari di Giolitti. Inutilmente.
Forse che i legionari di
Garibaldi erano tutti farina da fare ostie? E nella sequela delle
meravigliose gesta garibaldine non è
forse
mai accaduto di
vedere insieme l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo;
l'idealista e l'avventuriero
l'estremista e il moderatore? E dissidi
e polemiche e abbandoni? Non sempre è concessa all'artefice
che lavora nella storia
la possibilità di scegliere
accuratamente i suoi materiali. Li prende — spesso — come
li trova
come sono
come gli si offrono: e qui comincia la sua dura
fatica di coordinazione
di selezione
di preparazione; qui — e
la parola non è grossa — comincia il martirio.
Ora noi
evocando la Legione di
Ronchi
non ci attardiamo a sofisticare o spulciare i quindici mesi
di occupazione fiumana. Prescindiamo da tutta questa cronaca.
Qualunque cosa si dica
si scriva o si faccia. Anche se la cronaca
fiumana fosse tutta «nera»
e non lo è
perché
è
invece
fulgida di resistenza
di eroismi e di passione
l'impresa che ebbe nome da Ronchi — e anima da Gabriele
d'Annunzio — rimane intatta nella sua grandezza.
La Legione di Ronchi
che oggi
va dispersa in ogni angolo d'Italia
obbedì
partendo nella
lontana notte settembrina dalle sponde del fiume rosso
a questi
principi: libertà e giustizia. Fu un'impresa di libertà
poiché Fiume stava per essere schiacciata dalla polizia
inglese e per essere consegnata all'orda croata; fu un'impresa di
sovrana giustizia perché evitò l'esecuzione preordinata
di un enorme delitto. E fu — anche — un gesto di volontà;
una sfida superba al mondo; la prova che accanto all'Italia
ufficiale
già compromessa nei più obliqui
patteggiamenti
un'altra Italia esisteva
un'Italia guerriera che non
intendeva lasciarsi aggiogare al carro delle plutocrazie trionfanti.
Per ben quindici mesi l'attenzione del vasto mondo fu inchiodata
sulla piccola città ribelle e indomabile!
(segue...)
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