(segue) Il primo discorso alla Camera
(21 giugno 1921)
[Inizio scritto]

      E vengo all'argomento.
      Nel discorso della Camera voi onorevole Giolitti avete fatto dire al Sovrano che la barriera alpina è tutta in nostro potere. Io vi contesto l'esattezza geografica e politica di questa affermazione. A pochi chilometri da Milano noi non abbiamo ancora a difesa della Lombardia e di tutta la valle del Po la barriera alpina. Tocco un tasto molto delicato; ma d'altra parte in questa Camera e fuori tutti sanno che nel Canton Ticino che si sta tedeschizzando e imbastardendo affiora un movimento di avanguardie nazionali che io segnalo e che noi fascisti seguiamo con viva simpatia.
      Che cosa fa il Governo presente per difendere la barriera alpina al Brennero e al Nevoso? La politica seguita da questo Governo per ciò che riguarda l'Alto Adige è quanto di più lacrimevole si possa immaginare.
      L'onorevole Credaro avrà i numeri per governare un asilo infantile (ilarità) ma io nego recisamente che abbia le qualità necessarie e sufficienti per governare una regione mistilingue dove il contrasto delle razze è antico e acerbissimo.
      Altro responsabile della situazione difficile che gli italiani hanno nell'Alto Adige è il signor Salata. Egli ha regalato il Collegio di Gorizia agli sloveni e ha regalato quattro deputati tedeschi alla Camera italiana.
      Del resto l'onorevole Credaro appartiene a quella categoria di personaggi più o meno rispettabili che sono schiavi dei cosiddetti immortali principi i quali consistono nel ritenere che ci sia un solo Governo buono in questo mondo che esso sia applicabile a tutti i popoli in tutti i tempi in tutte le parti del mondo.
      Mi permetto di esporre alla Camera i risultati di una mia inchiesta personale sulla situazione dell'Alto Adige.
      Il movimento politico antitaliano nell'Alto Adige è monopolizzato dal «Deutscher Verband» il quale è la emanazione dell'«Andreas Hoferbund» che ha sede a Monaco e che rivendica quale confine tedesco non già la stretta di Salorno ma la «Bern Clause» o Chiusa di Verona.

(segue...)