(segue) Il primo discorso alla Camera
(21 giugno 1921)
[Inizio scritto]

      Ora il signor Credaro è responsabile della propaganda pangermanista nell'Alto Adige perché ha avallato prefazionandolo un libro dove si dice che il confine naturale della Germania è ai piedi delle Alpi verso la valle del Po.
      Nei primi tempi immediatamente dopo l'armistizio della occupazione militare il movimento italofobo non fu possibile ma da quando per somma sventura sulla seggiola di governatore si pose l'onorevole Credaro i rapporti cambiarono immediatamente; e alla sottomissione sorniona si sostituì l'insolente arroganza di gente che negava la disfatta austriaca e covava nell'animo le ardenti nostalgie degli Absburgo. La fiera campionaria fu voluta dalla Camera di Commercio di Bolzano nido di pangermanisti con esclusione di ditte italiane tanto vero che gl'inviti furono fatti solo in lingua tedesca e durante il periodo della fiera una banda bavarese in costume suonò continuamente.
      Vengo ai fatti del 24 aprile quando una bomba fascista giustamente collocata a scopo di rappresaglia e per la quale rivendico la mia parte di responsabilità morale segnò il limite al di là del quale il fascismo non intende che vada l'elemento tedesco.
      La manifestazione del 24 aprile nel Tirolo non era che una manifestazione simultanea al plebiscito che in quel giorno oltre Brennero era stato indetto.
      Perché nell'Alto Adige i pangermanisti ricorrono a questo sottile trucco: di far coincidere le stesse manifestazioni sotto veste diversa. Così quando oltre Brennero si fecero le cerimonie di lutto per la perdita dell'Alto Adige di qua del Brennero si commemorò con altrettanta manifestazione il lutto per i caduti di guerra dell'Austria-Ungheria!
      Del resto quando i fascisti si presentarono a Bolzano trovarono una polizia con tanto di elmo e fiocco e quando furono arrestati l'istruttoria fu affidata al conte Breitemberg il quale è notoriamente socio della «Deutscher Verband».

(segue...)