(segue) Il primo discorso alla Camera
(21 giugno 1921)
[Inizio scritto]
Credete che le comunicazioni
postali e telegrafiche dell'Alto Adige siano in mani italiane? È
un errore
è una illusione: il «Deutscher Verband»
ha in mano tutte le comunicazioni e ne dispone a piacimento. Il 24
aprile
per quanto giorno festivo
i pangermanisti e i capi del
movimento
di Innsbruk erano informati minuto per minuto dello
svolgersi dei fatti di Bolzano.
A Innsbruk
cinque minuti dopo
l'incidente
si conosceva la portata di esso in tutti i suoi
particolari mentre venivano tagliate tutte le comunicazioni colle
autorità civili e militari e per quasi ventiquattro ore
isolate completamente da Trento e dal resto d'Italia.
Questa è la situazione.
Ma a questo punto io debbo
chiamare in causa l'onorevole Luigi Luzzatti. Io l'ho già
chiamato in causa sul mio giornale; ma siccome quest'uomo appartiene
alla specie dei padri eterni più o meno venerabili e
venerandi
non si è degnato ancora di rispondere. Ora io spero
che
chiamando in causa dalla tribuna parlamentare
si deciderà
di rispondere ad un quesito
che gli pongo nella maniera più
chiara e categorica.
Il Nuovo Trentino
un giornale
molto serio che esce a Trento
il 27 maggio scrive: «L'onorevole
Luigi Luzzatti
cavaliere della SS. Annunziata
relatore della
Commissione parlamentare che esaminò ed approvò il
trattato di San Germano
disse in presenza di Salata
del barone
Toggenburg
già ministro austriaco di Francesco Giuseppe
del
tenente austriaco Reuth Nikolussi: "Avere scritto nella
relazione al Parlamento il passo riguardante l'autonomia dell'Alto
Adige
aggiungendo però essere sua opinione personale che la
regione tedesca dell'Alto Adige avrebbe fatto bene a non mandare
alcun deputato al Parlamento di Roma
giacché essa avrebbe
avuto poi
s'intende dall'Italia
istituzioni proprie e una propria
rappresentanza politica
rimanendo così a suo agio unita
all'Italia fino a che avesse potuto ricongiungersi alla sua
Nazione"».
(segue...)
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