(segue) Il primo discorso alla Camera
(21 giugno 1921)
[Inizio scritto]

      Ora noi contestiamo a Luigi Luzzatti fosse egli anche più sapiente o più grande di quello che in realtà non sia il diritto di disporre del territorio italiano. (Approvazioni commenti).
      E allora signori del Governo per la situazione dell'Alto Adige noi vi domandiamo queste immediate misure: lo sfasciamento di ogni forma anche esteriore che ricordi la monarchia austro-ungarica. Perché è inutile onorevole Sforza fare dei patti per tutti gli eredi austriaci più austriaci dell'Austria per impedire il ritorno degli Absburgo quando noi lasciamo intatta gran parte dell'Austria dentro i nostri confini;
      scioglimento del «Deutscher Verband»; deposizione immediata di Credaro e Salata. (Approvazioni all'estrema destra);
      provincia unica Tridentina con sede a Trento e stretta osservanza della bilinguità in ogni atto pubblico ed amministrativo.
      Non so quali misure saranno adottate dal Governo ma dichiaro qui senza assumere pose solenni e lo dichiaro ai quattro deputati tedeschi che essi debbono dire e far sapere oltre Brennero che al Brennero ci siamo e ci resteremo a qualunque costo. (Applausi).
      Giolitti (presidente del Consiglio dei ministri ministro dell'interno). Su questo siamo tutti d'accordo. (Vivi applausi).
      Mussolini. Prendo atto con molto piacere della dichiarazione esplicita fattami in questo momento dal presidente del Consiglio.
      Nel discorso della Corona si parla di Alpi che scendono al Quarnero. Ora si desidera sapere se queste Alpi comprendono Fiume o l'escludono.
      Io deploro che nel discorso della Corona non ci sia stato un accenno all'azione svolta da Gabriele d'Annunzio e dai suoi legionari (applausi all'estrema destra) senza la quale noi oggi saremmo col confine al Monte Maggiore e non già al Nevoso.

(segue...)