(segue) Il primo discorso alla Camera
(21 giugno 1921)
[Inizio scritto]
Infine quali sono gli
orientamenti della nostra politica estera di fronte a quel vasto
focolare di discordie che il trattato di pace
o meglio i vari
trattati di non pace
hanno lasciato in tutte le parti del mondo?
Non vi parlo del focolare di
discordie greco-turche
quantunque esso possa avere delle
applicazioni impensate
se è vero
come si dice
che Lenin è
alleato di Kemal Pascià e manda già le avanguardie
degli eserciti rossi verso l'Asia Minore. Non vi parlo dell'Alta
Slesia
perché non sono ancora riuscito a decifrare il punto
di vista del nostro Governo. Non vi parlo degli avvenimenti di
Egitto
ma non posso tacere sulla sorte che si prepara al Montenegro.
Come ha perduto la sua
indipendenza il Montenegro? De jure non l'ha mai perduta; ma de facto
l'ha perduta nell'ottobre 1918. E pure il conte Sforza mi insegna che
l'indipendenza del Montenegro era completamente garantita dal patto
di Londra del 1915
che prevedeva l'ingrandimento del Montenegro a
spese dell'Austria e la restituzione di Scutari; dalle condizioni di
pace esposte da Wilson agli alleati
in cui l'esistenza indipendente
del Montenegro veniva garantita come quella del Belgio e della
Serbia; dalla decisione del Consiglio Supremo della Conferenza della
pace del 13 gennaio 1919
nella quale si riconosceva al Montenegro il
diritto di essere rappresentato da un delegato alla conferenza di
Parigi. Non solo
ma quando Franchet d'Esperey andò
con
alcuni elementi francesi e serbi
in Montenegro
diede ad intendere
che avrebbe governato in nome di Sua Maestà Re Nicola.
Quando
però
Re Nicola
la Corte ed il Governo intendevano riguadagnare la Montagna Nera
la
Francia
che aveva tutto l'interesse di creare la grande Jugoslavia
per fare da contro-altare nell'Adriatico all'Italia
fece sapere al
Governo del Montenegro che avrebbe rotto le relazioni diplomatiche
se il Re e la sua Corte fossero ritornati a Cettigne.
Quale è stata la politica
italiana in questo frangente?
(segue...)
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