(segue) Il primo discorso alla Camera
(21 giugno 1921)
[Inizio scritto]

      Le filosofie neo-spiritualistiche sono come le ostriche: gustosissime al palato... ma bisogna digerirle! (Ilarità).
      Codesti miei amici o nemici...
      Voci all'estrema sinistra. Nemici! Nemici!
      Mussolini. Questo è pacifico dunque!...
      Codesti miei nemici hanno mangiato Bergson a venticinque anni e non l'hanno digerito a trenta.
      Mi stupisco molto di vedere fra i comunisti un economista della forza di Antonio Graziadei col quale io ho lungamente polemizzato quando egli era ferocemente riformista... (Ilarità) e aveva buttato sotto il tavolo Marx e le sue dottrine. Finché i comunisti parleranno di dittatura proletaria di repubbliche di più o meno oziose assurdità fra noi e loro non ci potrà essere che il combattimento. (Interruzioni all'estrema sinistra commenti rumori).
      La nostra posizione varia quando ci poniamo di fronte al partito socialista. Anzitutto ci teniamo bene a distinguere quello che è movimento operaio da quello che è partito politico. (Commenti all'estrema sinistra).
      Non sono qui per sopravalutare l'importanza del movimento sindacale. Quando si pensi che i lavoratori del braccio sono 16 milioni in Italia dei quali appena 3 milioni sindacati e sindacati in una Confederazione generale del lavoro in una Unione sindacale italiana in una Unione italiana del lavoro in una Confederazione dei sindacati economici italiani in una Federazione bianca e in altre organizzazioni che non sono in questo quadro e queste organizzazioni aumentano o diminuiscono secondo i momenti; quando pensate che i veramente evoluti e coscienti che si propongono di creare un tipo di civiltà sono un'esigua minoranza avete subito l'impressione che noi siamo nel vero quando non sopravalutiamo l'importanza storica del movimento operaio.

(segue...)