(segue) Il primo discorso alla Camera
(21 giugno 1921)
[Inizio scritto]

      Riconosciamo però che la Confederazione generale del lavoro non ha tenuto di fronte alla guerra il contegno di ostilità tenuto da gran parte del partito socialista ufficiale.
      Riconosciamo anche che attraverso la Confederazione generale del lavoro si sono espressi dei valori tecnici di prim'ordine e riconosciamo ancora che per il fatto che gli organizzatori sono a contatto diuturno e diretto con la complessa realtà economica sono abbastanza ragionevoli. (Interruzioni all'estrema sinistra commenti).
      Noi e qui ci sono dei testimoni che possono dichiararlo non abbiamo mai preso aprioristicamente un atteggiamento di opposizione contro la Confederazione generale del lavoro.
      Aggiungo che il nostro atteggiamento verso la Confederazione generale del lavoro potrebbe modificarsi in seguito se la Confederazione stessa ed i suoi dirigenti lo meditano da un pezzo si distaccasse dal partito politico socialista che è una frazione di tutto il socialismo politico e che è costituito da gente che forma i quadri e che ha bisogno per agire delle grosse forze rappresentate dalle organizzazioni operaie.
      Ascoltate del resto quello che sto per dire. Quando voi presenterete il disegno di legge delle otto ore di lavoro noi voteremo a favore. (Commenti all'estrema sinistra interruzioni).
      Non ci opporremo e voteremo anzi a favore di tutte le misure e dei provvedimenti che siano destinati a perfezionare la nostra legislazione sociale. Non ci opporremo nemmeno ad esperimenti di cooperativismo: però vi dico subito che ci opporremo con tutte le nostre forze a tentativi di socializzazione di statizzazione di collettivizzazione! (Commenti). Ne abbiamo abbastanza del socialismo di stato! (Applausi all'estrema destra e su altri banchi commenti all'estrema sinistra interruzioni). E non desisteremo nemmeno dalla lotta che vorrei chiamare dottrinale contro il complesso delle vostre dottrine alle quali neghiamo il carattere di verità e soprattutto di fatalità.

(segue...)