(segue) Il primo discorso alla Camera
(21 giugno 1921)
[Inizio scritto]
Avete agitato il mito russo
suscitando un'aspettazione messianica enorme. (Approvazioni
all'estrema destra). E solo dopo
quando siete andati a vedere la
realtà
avete cambiato posizione con una ritirata strategica
più o meno prudente! (Si ride). Solo dopo due anni vi siete
ricordati di mettere accanto alla falce
nobilissimo strumento
e al
martello
altrettanto nobile
il libro
che rappresenta
l'imponderabile
i diritti dello spirito al di sopra della materia
diritti che non si possono sopprimere o negare (Bene! Bravo!)
diritti che voi
che vi ritenete alfieri di una nuova umanità
dovevate per i primi incidere nelle vostre bandiere! (Vivi applausi
all'estrema destra).
E vengo al partito popolare.
Ricordo ai popolari che nella
storia del fascismo non vi sono invasioni di chiese
e non c'è
nemmeno l'assassinio di quel frate Angelico Galassi
finito a
revolverate ai piedi di un altare. Vi confesso che c'è qualche
legnata e che c'è un incendio sacrosanto di un giornale
che
aveva definito il fascismo una associazione a delinquere. (Commenti
interruzioni al centro
rumori).
Il fascismo non predica e non
pratica l'anticlericalismo. Il fascismo
anche questo si può
dire
non è legato alla massoneria
la quale in realtà
non merita gli spaventi da cui sembrano pervasi taluni del partito
popolare. Per me la massoneria è un enorme paravento dietro al
quale generalmente vi sono piccole cose e piccoli uomini (Commenti
si ride). Ma veniamo ai problemi concreti.
Qui è stato accennato al
problema del divorzio. Io
in fondo in fondo
non sono un divorzista
perché ritengo che i problemi di ordine sentimentale non si
possono risolvere con formule giuridiche; ma prego i popolari di
riflettere se sia giusto che i ricchi possano divorziare
andando in
Ungheria
e che i poveri diavoli siano costretti qualche volta a
portare una catena per tutta la vita.
(segue...)
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