(segue) Insufficienze del Ministero Bonomi
(23 luglio 1921)
[Inizio scritto]
È dunque per una ragione
d'ordine più sentimentale che politico
che noi neghiamo la
fiducia al Ministero Bonomi; ed io credo che tutta la Camera
comprenderà e apprezzerà il nostro legittimo stato
d'animo.
E poiché si parla di
coalizione
oserei manifestare un'opinione che in questo momento può
sembrare alquanto paradossale. Penso cioè che si va o presto o
tardi ad una nuova e grande coalizione e sarà quella delle tre
forze efficienti in questo momento nella vita del Paese.
Esistono qui dei gruppi
parlamentari numerosi; ma io vi domando se la democrazia e sociale e
liberale ha delle forze solidamente inquadrate nel paese
mentre
tutti sappiamo che tali forze non esistono
quando si astragga dalla
massa assai fluttuante che vota nel giorno delle elezioni.
Ecco perché non accetto
la tesi anti-proporzionalista
in quanto essa viene sostenuta col
danno che ne ricavano i partiti deboli. Se i partiti sono deboli
o
si rafforzano o muoiono
ma le grandi forze espresse dal Paese in
quest'ora sono tre: un socialismo che dovrà correggersi e già
comincia: notevole il voto confederale contro i comunisti
soprattutto notevole il nuovo punto di vista della Confederazione
generale del lavoro per ciò che riguarda lo sciopero dei
servizi pubblici; la forza dei popolari che esiste
che è
potente
anche perché si appoggia
non so con quanto profitto
per la religione
alla forza immensa del cattolicismo; e finalmente
non si può negare l'esistenza di un terzo movimento complesso
formidabile
eminentemente idealistico
che raccoglie la parte
migliore della gioventù italiana. Credo che a queste tre forze
coalizzate sopra un programma che deve costituire il minimo comune
denominatore
spetterà domani il compito di condurre la Patria
a più prospere fortune. (Applausi all'estrema destra
commenti
prolungati).
(segue...)
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