(segue) Per la vera pacificazione
(1 dicembre 1921)
[Inizio scritto]

      Molto si è gridato contro i danni dell'Augusteo che assommano a 18.000 lire ma dei milioni di danni che lo sciopero dei ferrovieri romani e napoletani ha recato alla Nazione intera nessuno ha parlato. (Applausi a destra interruzioni all'estrema sinistra).
      È stato denunciato il trattato di pacificazione e qui l'onorevole Dugoni è venuto con voce melodrammatica a gridare: Non si vive più! È verissimo. Io voglio immediatamente associarmi all'affermazione dell'onorevole Dugoni: non si vive più!
      Noto che molti dei fascisti uccisi sono proletari. (Commenti). Ricordo che il giorno in cui a Trieste cadeva ucciso il povero Muller a Castel S. Pietro cadeva ucciso Ravaglia Remo che non era un pescecane non era uno sfruttatore del proletariato ma un popolano fascista. E l'altro giorno a Bologna è morta una seconda vittima dell'agguato social-comunista di Castel S. Pietro Barnabei Giuseppe proletario tanto proletario che ha lasciato la moglie e cinque figliuoli.
      Ebbene leggendo le parole pronunziate da quell'umile proletario mentre stava per morire ho ripensato ad un periodo di un libro di Maeterlinck il poeta belga sulla saggezza e il destino. Dice il sommo poeta belga che il destino concede a tutti gli uomini siano essi grandi o piccini intelligenti o no di compiere durante la loro vita un gesto di grandezza di pronunziare una parola di grandezza.
      Ebbene quell'umile proletario dopo essere stato confortato dalla religione ha chiamato il padre e ha detto: «Hanno fatto male lassù a ferirmi ma perdono loro». Voi sentite nelle parole estreme di questo oscuro bracciante qualche cosa che ricorda l'invocazione del Cristo che crocefisso perdonò i crocefissori. (Commenti). E veniamo ai fatti di Trieste. Io ho deplorato il fatto apertissimamente e lo deploro ancora oggi. Ma mi sono opposto e mi oppongo alla speculazione che su questo cadavere è stata inscenata dai social-comunisti in malafede perché tra l'altro il Muller non era comunista non era socialista. (Commenti). Aveva nelle tasche una tessera della Società generale liberale Triestina una della Società operaia e una della Lega Nazionale. Non solo. E qui la tragedia raggiunge veramente dei confini che stanno fra il sanguinoso e il grottesco: questo ucciso durante le ultime elezioni avrebbe lavorato per il blocco nazionale e avrebbe dato il voto preferenziale all'onorevole Giunta! (Commenti).

(segue...)