(segue) Per la vera pacificazione
(1 dicembre 1921)
[Inizio scritto]

      Voi vi siete afferrati a questo cadavere e ci avete speculato ed avete dimenticato quello di Castel S. Pietro ed avete negato a noi ogni sincerità di umanità e di partito!
      Signori io mi ricordo che quando si metteva in dubbio la vostra sincerità a proposito della vostra deplorazione dopo gli eccidi del Diana voi protestavate con voce indignatissima. Noi vi chiediamo la reciprocità. Dovete credere alla nostra sincerità. Delitti come quelli di Trieste non danneggiano la compagine interna del comunismo che in modo appena percettibile ma non giovano nemmeno al fascismo perché non è nella linea di questa tragica altalena che si può trovare utilità da alcuna parte.
      Noi dunque almeno dal punto di vista politico siamo sincerissimi quando deploriamo altamente episodi come quelli di Trieste. (Commenti).
      Ma è proprio il caso di dire salus ex inimicis nostris. Voi avete risposto ai fatti di Trieste con uno sciopero tipografico generale. Io ho spazzato il vostro sciopero. Questo vi dimostra che i tipografi non sono tutti con voi. Non solo ma annunzio che tutte le volte che vi sarà uno sciopero politico al quale aderiranno i tipografi il Popolo d'Italia uscirà egualmente! (Applausi all'estrema destra rumori all'estrema sinistra).
      Non ricadete nello stesso errore di stancheggiare la massa operaia con una serie di scioperi... (Approvazioni rumori all'estrema sinistra).
      I socialisti ufficiali italiani hanno ormai tagliato tutti i rapporti con la Terza Internazionale. Non mi rivolgo a loro quindi in questo momento ma ai comunisti quando contesto loro il diritto di lagnarsi di certi eccessi di certe violenze compiute dai fascisti. Voi comunisti avete nella vostra tattica nella vostra dottrina l'esercizio del terrore. Anche oggi in Russia si continua a fucilare su tutta la linea. Sessanta persone sono state fucilate a Pietrogrado e sessantatré a Odessa. (Applausi a destra commenti rumori all'estrema sinistra).

(segue...)