(segue) Per la vera pacificazione
(1 dicembre 1921)
[Inizio scritto]
E allora
signori
per uno di
quei paradossi che non sono nuovi nella storia degli individui e dei
popoli
e specialmente nella storia dei parlamenti
l'iniziativa di
una crisi potrebbe partire dal Ministero stesso o meglio dai ministri
democratici del Gabinetto Bonomi
i quali
parodiando Leopardi
potrebbero dire alla loro democrazia: «il seggio che mi desti
ecco ti rendo!». (Ilarità). Ma non credo
e me ne
appello al mio amico onorevole Gasparotto
non credo ci siano tra i
componenti del Gabinetto attuale delle intenzioni così
manifestamente suicide. (Ilarità).
E allora la situazione
come vi
dicevo
è per se stessa
per sua definizione
statica. Non ci
potrà essere una nuova combinazione ministeriale
se non
quando i socialisti si decideranno a spezzare il cerchio della loro
intransigenza puramente formale; sino a quando la democrazia unitaria
non avrà dato a se stessa un contenuto programmatico e una
disciplina
che sino a oggi è totalmente mancata.
Noi votiamo contro il Ministero
non per determinare delle crisi
perché noi siamo estranei a
questo giuoco per la nostra stessa posizione politica. Lo faremo per
dovere di coscienza. E avrei finito
onorevoli colleghi
se non
dovessi rispondere qualcosa all'onorevole Ferri
che è stato
assai temperato nel suo discorso.
Veramente non è il caso
di intraprendere una discussione sul positivismo e sullo
spiritualismo
e io non presumo di essere depositario di una verità
qualsiasi; ma quando l'onorevole Enrico Ferri parlava di trapassi di
civiltà
enunciava una proposizione esclusiva
mi pareva di
sentire la voce dei tempi lontani
come talvolta accade che il rombo
dell'onda marina si oda ancora nel cavo di una vecchia conchiglia
abbandonata sopra un vecchio mobile di casa. (Ilarità).
Noi non ci intendiamo su questo
terreno; voi socialisti siete testimoni che io non sono mai stato
positivista
mai
nemmeno quando ero nel vostro partito. Non solo per
noi non esiste un dualismo fra materia e spirito
ma noi abbiamo
annullato questa antitesi nella sintesi dello spirito. Lo spirito
solo esiste
nient'altro esiste; né voi
né quest'aula
né le cose e gli oggetti che passano nella cinematografia
fantastica dell'universo
il quale esiste in quanto io lo penso e
solo nel mio pensiero
non indipendentemente dal mio pensiero.
(Rumori). È l'anima
signori
che è ritornata.
(segue...)
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