(segue) Per la vera pacificazione
(1 dicembre 1921)
[Inizio scritto]

      Ripeto voi ricorrete all'ausilio del Governo chiedete protezione alla forza di un Governo che è Governo borghese e non sapete uscire da questa contraddizione in cui si annulla tutto il vostro programma. (Interruzioni all'estrema sinistra vivi commenti).
      Giunto al fine del mio discorso io pongo il dilemma: o pacificazione o guerra civile. L'onorevole Dugoni deve scegliere uno dei corni di questo dilemma e deve dire se sceglie il primo o il secondo.
      Noi ci sentiamo così forti che non abbiamo esitazione su questo terreno. Io vi rispondo subito che noi accettiamo il primo corno del dilemma la pacificazione (commenti) per delle ragioni umane o signori perché i morti sono pesanti per tutti (approvazioni) e anche per ragioni politiche.
      Io ho l'impressione notate potrei sbagliarmi che la coscienza europea vada ritrovando faticosamente se stessa dopo i lunghi erramenti del dopo guerra e che ritorni sulla strada della saggezza. I sintomi abbondano. Ho l'impressione che il 1922 possa essere un anno fatidico come lo fu il 1914 che segnò lo scoppio della guerra mondiale come lo fu il 1918 che segnò la fine delle ostilità. Forse il 1922 vedrà l'altra fine con la revisione di tutti i trattati di pace che non hanno dato e non potevano dare sotto la mentalità di guerra la pace al mondo. (Commenti).
      L'Italia ha già una parte assai grande nella determinazione dei nuovi destini del mondo. È necessario che cessi il nostro guerreggiare interno in modo che l'attenzione dei nostri circoli dirigenti e dell'opinione pubblica del popolo italiano nel suo complesso sia portata oltre le frontiere e concentrata su quegli avvenimenti che maturano e che sono destinati a trasformare ancora una volta la carta europea.
      Perché il dilemma è questo: o una nuova guerra o la revisione dei trattati! (Benissimo! Rumori commenti).

(segue...)