Il dramma di Cannes
(25 gennaio 1922)
Nello stesso
primo numero di Gerarchia
dopo il «Breve Preludio»
veniva pubblicato
il 25 gennaio 1922
il seguente articolo che
costituisce una sintesi fondamentale della politica estera di quel
momento:
I.
Tre formidabili punti
interrogativi pendevano sulla coscienza e sulla vita europea
alla
vigilia della Conferenza di Cannes: il punto interrogativo tedesco;
il punto interrogativo russo; il punto interrogativo del sud-oriente
europeo. In dipendenza con questi e più alto di tutti: il
punto interrogativo della crisi economica generale denunciata da
mille fenomeni
uno più inquietante dell'altro; crisi che in
talune Nazioni tende a cronicizzarsi
sino al punto da autorizzare i
pessimisti a denunciare la possibilità di una catastrofe della
civiltà del nostro continente. Data quest'ansia dei popoli
dovuta all'enorme sforzo nervoso durato dal 1914 e alle miserabili
condizioni d'esistenza di decine di milioni d'individui
la
Conferenza di Cannes si aperse fra un vasto movimento di
aspettazione. Pareva superato il pericolo della curiosità
scettica e stanca
colla quale i popoli seguivano le conferenze della
pace
da quella di Versaglia in poi: per la Conferenza di Cannes
molte speranze parevano rinverdire e rinascere negli spiriti: il che
ha reso più acerbe le delusioni e più drammatico
l'epilogo della Conferenza stessa. La quale è stata dominata
tutta
dalla prima battuta sino all'ultima
dalle manifestazioni del
conflitto anglo-francese e dalla ricerca estenuante delle necessarie
transazioni per superarle
almeno sino alla prossima occasione.
II.
Il dissidio è nato
immediatamente dopo la firma del Trattato di Versaglia. Da una
diversa valutazione cioè del valore intrinseco del Trattato e
da una valutazione non meno diversa circa i modi di eseguirlo
di
imporne cioè l'osservanza alla Germania. Per l'Inghilterra non
solo il Trattato non era perfetto
ma non era e non poteva essere
definitivo. Soprattutto non poteva essere «assoluto» in
quanto alla sua esecuzione. Ci sono nel Trattato disposizioni atte a
particolarmente ferire la media mentalità inglese
rappresentata in modo squisito da Lloyd George. Quella clausola 246
ad esempio
in cui si impone alfa Germania di consegnare entro sei
mesi all'Inghilterra niente po' po' di meno che il cranio del sultano
Makaoua portato via dai tedeschi dal loro protettorato dell'Africa
Orientale
è stata mai eseguita? C'è qualcuno che ci sa
dare notizie di questo povero vagabondo cranio sultaniale? Tutto il
Trattato di Versaglia
eccezione fatta delle clausole fondamentali
d'ordine territoriale e coloniale
macchinoso
ineseguibile. Le
firme
le numerosissime firme apposte in calce al «Monumento»
di Versaglia non erano ancora asciugate e già l'Inghilterra si
metteva all'opera per roderlo e scalzarlo. Tutta la storia dei
rapporti diplomatici franco-inglesi si riassume in questa
proporzione: da una parte l'Inghilterra che pertinacemente tende a
revisionare il Trattato di Versaglia
nelle sue clausole e nella sua
applicazione
dall'altra la Francia che vorrebbe irrigidirsi
incapsularsi ferreamente nelle clausole del Trattato
mentre poi
sotto
la pressione politica inglese e sotto quella morale europea
è
costretta a cedere e a concedere continuamente.
(segue...)
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