(segue) Il dramma di Cannes
(25 gennaio 1922)
[Inizio scritto]
V.
Con questa situazione di fatto
si è aperta la Conferenza di Cannes. Il contrasto
franco-inglese si è delineato ancora una volta nettissimo.
L'Inghilterra guarda la situazione dal punto di vista sociale ed
europeo. Porta in questo esame il suo spirito realistico e le sue
necessità interne. Crisi europea significa ristagno degli
affari. Ristagno degli affari significa disoccupazione. In
Inghilterra la cifra dei disoccupati è preoccupante: due
milioni. Bisogna
quindi
effettuare una dètente: in
economico
Conferenza di Genova. La Francia guarda alla situazione da
un punto di vista strettamente nazionale e non sociale e non europeo.
Si tratta della sua garanzia o piuttosto della sua esistenza. Si
tratta del suo bilancio statale enormemente in deficit. La Francia
non ha grandi industrie e la cifra dei disoccupati è
irrisoria. Insomma l'Inghilterra era guidata a Cannes da
preoccupazioni europee
la Francia da preoccupazioni nazionali. Ma la
Francia aveva inviato a Cannes un uomo duttile e malleabile
un
avvocato stanco
di tendenze democratiche e radicali
quindi più
facilmente pieghevole alle sollecitazioni di Lloyd George. Cominciano
le discussioni e ogni giorno la Francia arretra di qualche passo. Sul
terreno delle riparazioni che è quello che più
interessa i francesi
in quanto è l'unico mezzo che rimane per
loro per paralizzare o arrestare la ripresa tedesca e per rimettere
in sesto il loro bilancio statale
sul terreno delle riparazioni
i
due miliardi d'oro in valuta che erano stati fissati nel maggio del
1921
si riducono a 720.000.000 pagabili a rate in tutto il 1922.
Data la priorità belga e il costo delle armate di occupazione
ben poco resta alla Francia. Nel suo progetto di ricostruzione
europea
Lloyd George obbedisce a tre categorie di fattori: il
pacifismo germanofilo inglese
rappresentato da Mainard Keynes
l'alto mondo degli affari della City e il laburismo di cui il
memoriale sembra il canovaccio dell'allocuzione pronunciata il primo
giorno a Cannes. Quindi consorzio europeo
destinato a risollevare
l'Europa centrale e sud-orientale
quindi Conferenza di Genova. Tanto
nel consorzio europeo quanto per la Conferenza di Genova
i tedeschi
— già ascoltati a Cannes
non più in qualità
di accusati
come a Versaglia
ma di plenipotenziari — vengono
elevati alle stesse condizioni di tutte le altre Nazioni
con uguali
diritti. A questo punto
Millerand e la destra francese
che
rappresenta nel complesso lo stato d'animo dominante in Francia
insorgono: Briand corre a Parigi per giustificarsi
quasi come un
imputato di tradimento
Poincaré gli succede. La crisi è
fatale. Il passivo di Cannes è tremendo
in confronto
dell'attivo. Che cosa importa il bel gesto inglese di rinunciare a
450.000.000 di marchi oro per il costo dell'armata di occupazione
inglese sul Reno? L'Inghilterra può permettersi di questi
lussi. Che cosa vale un patto di garanzia limitato — nello
spazio — alla frontiera del Reno e — nel tempo — a
dieci anni
durante i quali la Germania non può essere in
grado di tentare una rivincita?
(segue...)
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