(segue) La mozione Celli
(17 febbraio 1922)
[Inizio scritto]
Dopo di che io ripeto
l'interruzione che ho fatto al discorso dell'onorevole Modigliani:
infine tutte queste combinazioni parlamentari ci interessano
mediocremente. (Interruzioni a sinistra). Noi siamo pochi qui dentro
ma abbiamo delle forze grandissime nel Paese. (Interruzioni e rumori
all'estrema sinistra
scambio di apostrofi). Ma soprattutto
convincetevi che sarebbe la vostra totale rovina una reazione
antifascista che partisse dai banchi del Governo.
(Voci all'estrema sinistra). Non
vogliamo farla. (Rumori
commenti).
Mussolini. Voi non la volete
fare adesso
ma in pieno Congresso di Milano uno dei vostri
dichiarava che avrebbe vestito volentieri la divisa di Guardia regia
pur di debellare il fascismo. (Commenti). E il vostro segreto
pensiero è questo: valervi dei mezzi
delle forze armate che
il Governo ha nelle sue mani per schiantare il movimento fascista.
Disilludetevi: è tempo che mettiate in applicazione quella
famosa mentalità marxista che non vi sorregge più
evidentemente! (Rumori
interruzioni) Se questa mentalità
marxista vi sorreggesse ancora
voi capireste che un movimento come
quello fascista non è nato nel mio cervello e non si domina
con misure di polizia. Tra poco vi convincerete che il movimento
fascista corrisponde a una profonda trasformazione economica che si
sta verificando nel paese e che tra poco sarà chiara
attraverso le luci della statistica.
E giacché indicate la
democrazia
sappiatelo
e lo sappiano anche i democratici
che se per
democrazia si intende facilonismo
irresponsabilità
tendenza
al compromesso e alla transazione
noi siamo recisamente
antidemocratici (rumori
commenti) e sin da questo momento vi
annunciamo che non faremo più blocchi. (Commenti). Anche se la
fine dei blocchi dovesse rappresentare una fiera disgrazia elettorale
per la democrazia
nell'attesa che la democrazia diventi partito. Se
la democrazia non è capace di darsi una organizzazione storica
nel paese
in un paese
signori
come il nostro
fin troppo
democratico
vuol dire che in Italia la democrazia non [...]
(segue...)
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