Maschere e volto della Germania
(25 marzo 1922)
Articolo
pubblicato su la rivista Gerarchia nel numero del 25 marzo 1922:
I.
Io pensavo che
spezzata la
tracotanza non soltanto verbale del bolscevismo italiano
il Fascismo
dovesse diventare la vigilante coscienza della nostra politica
estera. Pensavo che il Fascismo dovesse preparare una generazione di
uomini nuovi
sprovincializzata e scampanilizzata
che «sentisse»
il problema italiano
come problema di conoscenza
di espansione
di
prestigio italiano nell'Europa e nel Mondo: e a questo obiettivo
adeguasse lo spirito ed i mezzi.
L'Italia è politicamente
— nel suo interno — oramai completa: la sua unità
è raggiunta. Ha dei confini al nord e all'oriente. Ha una
massa demografica imponente all'interno e fuori. Ha una grande
storia. Il suo intervento decisivo in guerra le ha concesso di
partecipare alla politica mondiale. L'Italia chiamata a trattare
problemi lontani come quello dell'Alta Slesia
o addirittura remoti
come quelli del Pacifico
non può essere più l'Italia
del piede di casa
inteso nel senso morale della parola. Se l'Italia
vuole giocare questa sua parte direttrice nel mondo; se l'Italia ha
l'orgoglio di ciò e deve averlo
deve anche prepararsi:
preparare cioè una minoranza di tecnici
di studiosi che
portino amore e competenza nell'esame delle singole questioni e nello
stesso tempo suscitare fra masse sempre più vaste di italiani
l'interesse per i problemi di politica estera. Solo a questo patto
l'Italia può diventare una grande nazione
e può
presentandosi
valorizzandosi all'estero come entità fusa e
compatta
meglio salvaguardare la sua unità politica
all'interno. Per questi motivi che non vale la pena di prolissamente
sviluppare tanto sono ovvi
io andai a Cannes e mi sono recentemente
recato in Germania: si trattava e si tratta di sradicare il Fascismo
dalle sue posizioni e dalle sue acerbe passioni provinciali e
comunali per farne l'elemento direttivo della nostra politica estera.
Fatica ingrata e aspra
ma necessaria. O il Fascismo sarà
questo
o
cessata la lotta contro il bolscevismo
per mancanza di
nemici
il Fascismo non avrà più scopo e lo attenderà
il miserevole destino del Rinnovamento e di altri analoghi movimenti
politici
o quasi
del dopoguerra.
(segue...)
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