(segue) Maschere e volto della Germania
(25 marzo 1922)
[Inizio scritto]
II.
Non v'ha dubbio che in questo
momento l'asse della storia europea passa per Berlino. Il dramma di
Cannes non è ancora giunto all'epilogo e Berlino
febbricitante
attende Genova. La parte dell'Italia in questa
formidabile partita
può essere decisiva. Si tratta di fare
due
contro uno. O fare due coll'Inghilterra o due colla Francia.
Prima di gettare il peso dell'Italia sull'uno o sull'altro piatto
della bilancia
bisogna approfondire il problema germanico
vedere
quale volto stia sotto le maschere. L'indagine non è semplice.
Se conoscere gli individui è difficile
più difficile
ancora è conoscere i popoli
cioè vasti aggregati di
umanità
pesanti
lenti
crepuscolari
che hanno esaltazioni
improvvise e precipitazioni non meno improvvise. Né si può
affermare di raggiungere la conoscenza profonda dei popoli
attraverso l'indagine compiuta fra quelle minoranze che si chiamano
partiti. Spesse volte i partiti sono lontanissimi dalla realtà
storica e dall'anima delle masse che presumono di rappresentare.
Esempio classico il crollo della social-democrazia tedesca
nell'agosto del 1914. L'indagine non può
quindi
essere che
approssimativa e condurre a risultati approssimativi. Bisogna
accontentarsene. Del resto anche la verità scientifica
non è
mai definitiva o assoluta: è sempre approssimativa.
Ciò premesso
lo studioso
che si reca in Germania è tratto a domandarsi: la repubblica è
una maschera? Il pacifismo è una maschera? La miseria è
una maschera? In altri termini
la Germania d'oggi è
sinceramente repubblicana
è lealmente pacifica
è
seriamente povera
e quindi incapace di fronteggiare le scadenze
delle riparazioni? Qual'è
sotto le maschere
il vero
unico
immortale volto della Germania? Le nostre risposte non hanno valore
di vangelo. A tre anni di distanza si può
vedendo
leggendo
ascoltando
affermare che la repubblica germanica è una
maschera
che nasconde il volto della Germania fatalmente e
storicamente monarchica.
(segue...)
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