(segue) L'ultimo discorso dal banco di deputato
(19 luglio 1922)
[Inizio scritto]
Onorevoli colleghi! La direzione
del partito nazionale fascista ha invitato il gruppo parlamentare
fascista a passare all'opposizione
cioè a votare contro il
Ministero Facta. Io sono sicuro che tutti i miei colleghi deputati
fascisti ottempereranno a quest'ordine tassativo. (Commenti).
Le ragioni che ci spingono a
questa decisione
la quale può avere anche delle ripercussioni
in seno a quella che si costuma chiamare la destra nazionale
sono
ragioni d'ordine squisitamente politico e che prescindono
in un
certo senso
dalla situazione prettamente parlamentare.
In fondo
onorevoli colleghi
mi
pare che sia l'ora di diradare tutti gli equivoci
e in questa Camera
di equi voci
a mio avviso
ce ne sono quattro: l'equivoco
collaborazionista
l'equivoco popolare
l'equivoco Facta e l'equivoco
fascista. (Commenti).
Cominciamo dall'equivoco
collaborazionista. Si tratta di vedere se questa famosa
collaborazione sia una vescica piena di vento o un apporto concreto
al Governo di domani. Dalle statistiche parlamentari
da quel che già
si vede
si può arguire che la collaborazione socialista
oramai
può essere definita le nozze con i fichi secchi.
(Commenti).
Non sono più di 60 i
deputati socialisti disposti a votare per un Ministero che nasca con
programmi di antifascismo. Ma questo Ministero
onorevoli colleghi
si troverebbe domani di fronte non solo alla opposizione fascista
ma
anche alla opposizione di quel terzo partito socialista
che
sorgerebbe inevitabilmente dalle assisi di Roma
quando i
collaborazionisti si presentassero col fatto compiuto.
Ora vi dico brutalmente che
abbiamo tutto l'interesse
giacché oramai il corso delle cose
è fatale e inevitabile
che il socialismo si divida sempre
più
che ne sorgano tre o trenta di partiti socialisti
perché
dopo essere stato religione
dopo essere divenuto chiesa e setta e
bottega
sarà più facile batterlo diviso che non unito.
(Commenti).
(segue...)
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