(segue) L'ultimo discorso dal banco di deputato
(19 luglio 1922)
[Inizio scritto]

      Io debbo per debito di lealtà dirvi che dei due casi che vi ho testé prospettati preferisco il primo e per ragioni nazionali e per ragioni umane. Preferisco cioè che il fascismo che è una forza o socialisti che non dovete più ignorare e non dovete nemmeno pensare di distruggere arrivi a partecipare alla vita dello Stato attraverso una saturazione legale attraverso una preparazione alla conquista legale. Ma è anche l'altra eventualità che io dovevo per obbligo di coscienza prospettare perché ognuno di voi nella crisi di domani discutendo nei gruppi preparando la soluzione della crisi tenga conto di queste mie dichiarazioni che affido alla vostra meditazione e alla vostra coscienza. Ho finito. (Vivi applausi all'estrema destra commenti prolungati).