(segue) Il discorso di Udine
(20 settembre 1922)
[Inizio scritto]

      È possibile — ecco il quesito — una profonda trasformazione del nostro regime politico senza toccare l'Istituto monarchico? È possibile cioè di rinnovare l'Italia non mettendo in giuoco la monarchia? E quale è l'atteggiamento di massima del Fascismo di fronte alle istituzioni politiche?
      Il nostro atteggiamento di fronte alle istituzioni politiche non è impegnativo in nessun senso. In fondo i regimi perfetti stanno soltanto nei libri dei filosofi. Io penso che un disastro si sarebbe verificato nella città greca se si fossero applicate esattamente comma per comma le teorie di Platone. Un popolo che sta benissimo sotto forme repubblicane non pensa mai ad avere un re. Un popolo che non è abituato alla repubblica agognerà il ritorno alla monarchia. Si è ben voluto mettere sul cranio quadrato dei tedeschi il berretto frigio; ma i tedeschi odiano la repubblica e per il fatto che è stata imposta dall'Intesa e che è stata una specie di Ersatz trovano in Germania un altro motivo di avversione per questa repubblica.
      Dunque le forme politiche non possono essere approvate o disapprovate sotto la specie della eternità ma debbono essere esaminate sotto la specie del rapporto diretto fra di loro della mentalità dello stato di economia delle forze spirituali di un determinato popolo. (Una voce grida: «Viva Mazzini!»). Questo in tesi di massima. Ora io penso che si possa rinnovare profondamente il regime lasciando da parte la istituzione monarchica. In fondo e mi riferisco al grido dell'amico lo stesso Mazzini repubblicano maestro di dottrine repubblicane non ha ritenuto incompatibili le sue dottrine col patto monarchico della unità italiana. L'ha subito l'ha accettato. Non era il suo ideale ma non si può sempre trovare l'ideale.
      Noi dunque lasceremo in disparte fuori del nostro gioco che avrà altri bersagli visibilissimi e formidabili l'Istituto monarchico anche perché pensiamo che gran parte dell'Italia vedrebbe con sospetto una trasformazione del regime che andasse fino a quel punto. Avremmo forse del separatismo regionale poiché succede sempre così. Oggi molti sono indifferenti di fronte alla monarchia domani sarebbero invece simpatizzanti favorevoli e si troverebbero dei motivi sentimentali rispettabilissimi per attaccare il Fascismo che avesse colpito questo bersaglio.

(segue...)