Alla nuova sede delle corporazioni
(24 febbraio 1923)


      Dopo la Marcia su Roma, la sede delle Corporazioni fu trasferita da Bologna a Roma, compiendosi così il primo passo verso quello sviluppo e quel progressivo incremento statale del Corporativismo che doveva giungere alla sua fase definitiva con il discorso del 14 novembre 1933. Il 24 febbraio del 1923, il Duce si recò con l'on. Giovanni Giuriati a visitare la nuova sede delle Corporazioni, e fece le seguenti dichiarazioni:

      Cari amici,
      Il fatto che io sono venuto fra di voi, in forma ufficiale, se mi è concesso di impiegare questa parola un poco ambigua, mi dispensa da un lungo discorso. La mia visita ai vostri locali significa che il Governo fascista che ho l'onore di rappresentare intende di tenere assidui contatti, di stabilire rapporti quotidiani con quella parte eletta delle classi operaie italiane che si raccoglie nelle corporazioni fasciste. Ho la impressione netta che le masse lavoratrici italiane seguano con simpatia il Governo fascista; sentono che il Governo fascista quando impone delle leggi o attua delle riforme obbedisce sempre a criteri di ordine generale e nazionale, non già ad interessi singoli o di categoria.
      Posso annunciarvi che nei prossimi Consigli di Ministri diventerà legge dello Stato la giornata lavorativa di otto ore. Altri provvedimenti che torneranno, io penso, di notevole vantaggio alle classi che lavorano, saranno adottati nei prossimi giorni. Il Governo chiede agli operai, ai tecnici, ai datori di lavoro la disciplina, la calma, il lavoro. La gente che lavora è più di ogni altro interessata all'opera di ricostruzione nazionale che il Governo persegue con tenacia inflessibile.
      Viva l'Italia del Lavoro! Viva l'Italia fascista!

(segue...)