(segue) Al popolo di Cremona
(19 giugno 1923)
[Inizio scritto]

      Camicie Nere!
      Voi potete avere fiducia in me. Io sono il difensore inflessibile, severo, implacabile della nostra rivoluzione e se per difender questa rivoluzione, alla quale avete dato il prezioso contributo del vostro sangue, fosse necessario ricominciare ancora, ricomincieremo.
      A chi la battaglia? A chi la gloria? A chi l'Italia?
      A queste tre domande rispondono in coro i fascisti con triplice formidabile grido: «A noi!».