Ai fascisti romani
(16 dicembre 1923)
In Roma,
all'Augusteo, il 16 dicembre 1923 si tenne l'assemblea del Fascio
romano. I fascisti sfilarono dinanzi a Palazzo Chigi. Il Duce, udita
la relazione dell'assemblea, fatta dall'on. Giunta, pronunziò
le seguenti parole:
Fascisti!
La notizia che l'onorevole Giunta
mi reca mi allieta, ma non mi sorprende. Io sapevo, ero sicuro, che
al disopra degli umani e forse inevitabili dissensi, il Fascismo
romano, che è il Fascismo della capitale intangibile, avrebbe
ritrovato la sua superba unità di forza e di animi. Questa
adunata dimostra che al disopra dei piccoli transfughi e di coloro
che sono incoercibili e irriducibili nei loro meschini rancori, il
Fascismo rimane una forza formidabile che può permettersi il
lusso di sorridere dinanzi a tutte le opposizioni più o meno
coalizzate. Io ricevo con lieto animo e con sicura coscienza il
vostro giuramento, perché se voi giurate qualche cosa a me, io
giuro qualche cosa a voi ed all'Italia; serrate le file e preparatevi
a tutte le battaglie perché vogliamo riportare tutte le
vittorie. Viva il Fascismo!
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