(segue) Cinque anni dopo San Sepolcro
(24 marzo 1924)
[Inizio scritto]
Per i lavori pubblici abbiamo
stabilito una somma imponente che deve attrezzare l'Italia per i
compiti del futuro.
In politica estera il Fascismo ha
avuto sulle braccia delle pesanti eredità: delle eredità
pesanti nell'Adriatico e non meno pesanti nel Mediterraneo. Intanto
sia detto che il Governo fascista, tacciato di reazione e di
antidemocrazia, ha realizzato nel ministero degli esteri l'abolizione
della rendita ed ha aperto a tutti i cittadini volonterosi,
intelligenti e preparati la carriera diplomatica e consolare.
Nell'Adriatico, ve lo dico subito,
non abbiamo fatto grandi cose. Abbiamo salvato Fiume; ma Fiume ci è
venuta mutilata. Credo che anche gli uomini di Governo responsabili
jugoslavi debbano essere d'accordo con me nel riconoscere che certi
tratti del confine sono assurdi. Un confine che drizza il suo muro
separatorio a due o tre metri dalle case della città, mi fa
pensare o dubitare che coloro che a Rapallo trattarono questo
problema e ora la fan da maestri, non abbiano mai consultato una
carta geografica.
Le direttive della politica estera
del Fascismo sono note. Non temete o non credete agli isolamenti; di
quando in quando salta su l'ultimo degli imbecilli a dire che
l'Italia è isolata. Ebbene, o signori, bisogna scegliere: o
voi volete, come dite di volere, una politica di autonomia; e allora
saranno inevitabili periodi più o meno brevi di cosiddetto
isolamento; o voi vorrete legarvi indissolubilmente; e allora avrete
perduto la vostra autonomia.
Del resto non ci è stato né
ci può essere nessun atto di portata internazionale in cui non
sia rappresentata l'Italia. Nessuno può ignorare l'Italia.
L'Italia è rappresentata, come sapete, nel Comitato dei periti
che stanno per consegnare il loro rapporto; è naturalmente
rappresentata nella Commissione delle riparazioni; e nessuna
decisione oggi — il dirlo è lapalissiano — nessuna
decisione può essere presa che impegni in qualche modo
l'avvenire d'Europa, senza consultare e tenere in conto gli interessi
e la volontà della nazione italiana.
(segue...)
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