(segue) Cinque anni dopo San Sepolcro
(24 marzo 1924)
[Inizio scritto]
Si è detto dall'on.
Giolitti che bisogna fare una politica di pace. La facciamo. Che
bisogna riallacciare i rapporti economici con gli altri popoli.
L'abbiamo fatto. Che bisogna considerare la Russia come una entità
esistente nella carta politica d'Europa. L'abbiamo riconosciuta. Che
sarà bene di non essere contrari ad una eventuale ammissione
della Germania nella Lega delle Nazioni. Non sarà certo
l'Italia che porrà dei veti infrangibili. Tutto quello che gli
avversari ci additano come un programma futuro è già un
fatto acquisito. Naturalmente non si può fare una politica
estera se il Paese non è disciplinato e se il Paese non è
armato.
Un uomo di Governo ha delle
responsabilità spaventevoli. Qualche volta queste
responsabilità mi danno il senso fisico dell'oppressione, come
se tutte queste preoccupazioni pesassero del loro peso fisico sulle
spalle. Non si ha il diritto di credere alle ideologie umanitarie
pacifiste. Bellissime, notate, bellissime in teoria, utopie
magnifiche, poetiche. Ma la realtà dei fatti ci ammonisce di
essere assai vigilanti e di considerare il terreno della politica
estera come un terreno di mobilità massima. Per essere pronti
a tutti gli eventi, è necessario avere un Esercito, una
Marina, un'Aviazione. Quando io penso allo stato lacrimevole, nefando
in cui fu lasciata l'aviazione italiana, che pure aveva scritto
pagine memorabili in guerra; quando io penso agli hangars deserti,
alle ali spezzate, ai piloti dispersi ed umiliati, io dico che colui,
o coloro, che avevano condotta l'Italia a questo baratro, sono
veramente traditori della Patria.
Il discorso più sovversivo
è stato pronunciato l'altro giorno a Napoli. Discorso
sovversivo, e non per nulla i repubblicani hanno aperto al nuovo
eretico della costituzione le porte dei loro asili solitari. Si è
tacciata di illegalità la legge elettorale. Si è
parlato di un Senato elettivo e sopra tutto si è parlato di un
quarto, di un quinto misterioso potere supremo giudiziario che
dovrebbe controllare Governo e Parlamento. Mi domando se mai si pensò
più bassa e balorda violazione della costituzione.
(segue...)
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