(segue) Cinque anni dopo San Sepolcro
(24 marzo 1924)
[Inizio scritto]

      E ho convocato le elezioni.
      Inutilmente durante questo periodo elettorale si rinnovano le vecchie accuse al Fascismo, quello che io chiamo il prodotto dell'infantilismo avversario. Prima di tutto si è detto: «Passerà il Fascismo, il Fascismo è un fenomeno transitorio...». È un transitorio che dura da cinque anni! Ma soprattutto ciò che mi stupisce è questo voler rinnegare la più evidente e palpabile realtà. Si è molto chiacchierato sulle così dette beghe del dissidentismo. Può essere noioso. Ma quando penso che nel Fascismo sono irreggimentati circa due milioni di individui, mi rendo conto come sia difficile pretendere che essi marcino sempre per tre come dei soldatini di piombo.
      Si è detto anche: «Voi non avete dottrina». Ebbene, io affermo che non vi è nessun movimento politico che abbia una dottrina più salda e determinata della dottrina fascista. Abbiamo delle verità e delle realtà precise dinanzi al nostro spirito e sono: lo Stato, che deve essere forte; il Governo, che deve difendersi e difendere la Nazione da tutti gli attacchi disintegratori; la collaborazione delle classi; il rispetto della religione; la esaltazione di tutte le energie nazionali. Questa dottrina è una dottrina di vita, non una dottrina di morte.
      E che cosa ci pongono di fronte gli avversari? Niente; delle miserie. Sono ancora in arretrato di 50 anni in fatto di filosofia. Stanno postillando tutte le fantasie dei positivisti; fantasie, dico, poiché come non vi è un uomo più pericoloso del pacifista, così non vi è un ideologo più pericoloso del positivista. Tutto il processo di rinnovazione spirituale delle nuove generazioni è a loro ignoto. Che dottrina ci pone innanzi il socialismo? E quale è il vero socialismo? Perché delle etichette sulle bottiglie se ne vedono parecchie. C'è un socialismo massimalista, uno comunista, uno unitario ed anche uno che si dice nazionale e forse lo è.

(segue...)