Ai funzionari del Ministero degli Esteri
(16 aprile 1924)
S. E. il Capo del Governo fu
nominato Cavaliere della SS. Annunziata. In tale occasione i
funzionari del Ministero degli Affari Esteri gli offrirono in dono,
il 16 aprile 1924, un calamaio d'argento. Il Segretario Generale del
Ministero degli Esteri, sen. Contarmi, presentò il dono con un
breve discorso, a cui il Duce rispose con le seguenti parole:
Eccellenza! Signori!
Dopo 18 mesi è questa la
prima volta in cui mi trovo insieme a tutti i miei collaboratori del
Ministero degli Esteri. Se ciò non è avvenuto prima di
oggi, si deve al fatto delle condizioni eccezionali del momento.
Voi sapete che cosa io penso dello
Stato e della burocrazia: ne penso bene. Penso che l'Amministrazione
dello Stato cammina quando ognuno, al suo posto, è occupato
nel suo preciso dovere. Si ottengono dei risultati fecondi quando
tutte le parti di questo delicato meccanismo si muovono in armonia e
sono tutte quante dirette al medesimo scopo.
Il vostro gesto è
significativo, non solo per il dono, ma per le parole dalle quali è
accompagnato. La collaborazione di tutti è necessaria,
specialmente nel Ministero degli Esteri, il più delicato fra
tutte le Amministrazioni dello Stato. Dico tutti, cominciando da
quelli che occupano i primi posti negli uffici, dal Segretario
generale fino agli archivisti che tengono in diligente ordine le
pratiche, e fino ai dattilografi che battono e riproducono gli
scritti in maniera nitidamente leggibile.
In questo tempo abbiamo risoluto
dei problemi d'ordine politico e altri d'ordine economico: oso dire,
e non credo di peccare di eccessivo orgoglio, che in questi 18 mesi
abbiamo lavorato, abbiamo fatto del cammino. L'edificio non è
sulla carta: è in gran parte costruito. Ricorderò
l'annessione di Fiume, i Trattati di commercio che hanno riaperto
all'Italia feconde relazioni con i principali paesi d'Europa. Inoltre
si è risollevato il prestigio della Nazione nel mondo.
(segue...)
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