(segue) Su l'indirizzo di risposta al discorso della Corona
(7 giugno 1924)
[Inizio scritto]
Colonna di Cesarò. —
Non saprei!
Mussolini. — Da venti mesi a
questa parte non c'è nulla di nuovo nella politica italiana da
parte dell'opposizione. Se ritorno col mio pensiero a tutto quello
che è avvenuto, vedo che tutte le opposizioni si sono fissate
nei loro soliti atteggiamenti.
Non ho visto che un atteggiamento
più riservato da parte della Confederazione generale del
lavoro, e mi è parso un certo momento che l'on. Modigliani,
con l'acutezza che è un suo requisito direi quasi congenito,
in una serie di polemiche, che potrebbero chiamarsi crepuscolari,
perché non sono venute a risultati concreti, ha cercato di
disimbrogliare, di disincagliare quella parte ancora possibile di
socialismo da posizioni aprioristiche e quindi negative.
Modigliani. — Non nel senso
che crede lei.
Mussolini. — Ne riparleremo.
Ciò non ha importanza. Ci siamo sentiti ancora ripetere con
desolante monotonia, che potrebbe anche rivelare una sterilità
di spirito, tutti i motivi dell'opposizione che vengono invocati da
venti mesi a questa parte.
Solo due motivi nuovi appaiono in
questa discussione: i risultati delle elezioni in alcuni paesi del
mondo ed i risultati in Italia.
È proprio vero, onorevole
Labriola, che il risultato delle elezioni in Germania è a
sinistra?
C'è stato un momento in cui
la Germania era uno di quei paesi che ritornavano sempre nelle
discussioni dei socialisti. Ora non potete certamente affermare che
la Germania sia andata a sinistra!
Labriola. — È un
paese strangolato.
Mussolini. — Faccio delle
constatazioni. Bisogna essere prudenti, bisogna parlare prudentemente
quando si tratta di politica interna degli altri paesi.
(segue...)
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