La bandiera dei volontari
(4 giugno 1924)
Il 4 giugno 1924 a
Roma, presso l'Ara dei Cesari nel Foro romano, i Volontari di Guerra
consacrarono la loro bandiera. In tale occasione il Duce pronunziò
il seguente discorso:
Volontari!
Io sono qui venuto fra voi non già
perché sedotto dalla, suggestività di questa singolare
cerimonia, ma per tributarvi, come Capo del Governo, il mio attestato
di gratitudine. E vorrei interpretare anche l'anima di tutta la
Nazione. Adesso, dopo sette od otto anni, si cominciano ad esaltare i
volontari di guerra: ma per lungo tempo si è cercato di
dimenticare che l'Italia nel 1915 diede duecentomila volontari,
usciti tutti dalle file più autentiche del più
autentico popolo. Ma noi non potremo dimenticare quella che fu la
vostra tragedia dei primi mesi della guerra, quando il fatto di
essere volontario, invece di essere un titolo di gloria e di
orgoglio, veniva considerato come un titolo per affrontare, anche
inutilmente, i pericoli estremi.
Taluno potrà dire che si
potrebbe dimenticare tutto ciò. Io dico di no! Non importa se
oggi lo spirito è cambiato. Ma chi è vissuto nelle
trincee del Carso, specialmente alla fine dell'agosto 1916, quando i
volontari avevano già subita l'ecatombe terribile del 23
ottobre, sa bene che la vita dei volontari fu grama, sa bene che
spesso i volontari non furono rispettati come si doveva.
Per questo tanto maggiore è
il vostro merito e tanto più è necessario che queste
cose ve le dica oggi, non tanto l'onorevole Mussolini uomo, ma
l'onorevole Mussolini Capo del Governo italiano. Il che significa che
oggi finalmente qui si rende il degno tributo di riconoscenza che vi
deve la Nazione.
Approvo che la cerimonia per
l'inaugurazione della vostra bandiera avvenga fra queste rovine:
bisogna chiudere gli occhi e meditare un poco per sentire tutta
l'enorme seduzione spirituale di questo luogo. Quanto tempo è
passato dal giorno in cui Roma dominava il mondo? Breve! Forse
cinquanta, forse sessanta generazioni appena dal giorno in cui Giulio
Cesare tracciava le linee dell'Impero. Pensate che in questo piccolo
recinto si è fatta per secoli e secoli la storia del mondo;
qui fra queste mura, in questo territorio brevissimo si accumulava al
tempo di Augusto una popolazione di quattro milioni di anime. Roma
era immensa allora: tutto il mondo vi confluiva.
(segue...)
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