(segue) Su l'indirizzo di risposta al discorso della Corona
(7 giugno 1924)
[Inizio scritto]
Siamo oggi in grado di dire una
parola definitiva sui risultati delle elezioni francesi? In fondo, il
cartello delle sinistre ha 276 deputati; la destra ne ha 264; quindi
vi è la differenza di 12 voti. Ci sono 29 comunisti; ma i 29
comunisti sono destinati, per la loro tipica funzione storica, a dare
molti fastidi al cartello delle sinistre e non certamente al blocco
delle destre.
Quanto all'Inghilterra voi
conoscete le cifre. Ebbene, le cifre sono qui e dimostrano che le
posizioni, dal punto di vista della massa elettorale, sono rimaste
presso a poco immutate. Di fatto, malgrado l'orribile piattaforma
scelta dal ministro Baldwin, piattaforma antidemagogica,
antipopolare, soprattutto per il popolo minuto che teme il
caro-viveri, e ha perfettamente ragione di temerlo, nelle elezioni
del 15 novembre 1922 i conservatori hanno avuto 5.376.465 voti; nelle
elezioni recenti i conservatori ne hanno avuto 5.395.690. Voi vedete
che non c'è stato spostamento nella massa elettorale inglese;
senza considerare — e voi mi insegnate la storia del movimento
operaio inglese e di altri in genere — che il laburismo non ha
niente a che vedere con certi partiti socialisti dell'occidente.
Il laburismo s'è formato
attraverso un secolo di lotta, attraverso un lungo travaglio, con una
lenta selezione di individui. Del resto lo stesso Mac Donald ha i
suoi imbarazzi da parte dei rappresentanti dei minatori scozzesi.
Tutti gli altri paesi, Danimarca,
Svezia, Giappone possono essere tenuti in un conto secondario, dal
punto di vista elettorale.
D'altra parte, perché loro
dovrebbero avere ragione e noi torto? Questo è veramente un
pessimo costume dell'Italia di credere che gli altri abbiano sempre
ragione e noi torto. Che gli altri debbano essere i rimorchiatori e
noi rimorchiati, che tutte le novità, tutta la luce, tutta la
forza, tutta la vita debbano avere origine negli altri paesi, e non
mai, per avventura, nel nostro!
(segue...)
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