(segue) Su l'indirizzo di risposta al discorso della Corona
(7 giugno 1924)
[Inizio scritto]

      Essa, per sviare le tracce dell'autorità, si camuffa, ricorre ai pseudonimi, si serve di cifrari per lo scambio di notizie, di appositi segnali per le riunioni, raccoglie e nasconde armi in luoghi insospettati, riorganizza le file delle scompaginate associazioni di classe, servendosi della costituzione delle così dette «cellule di officina» e «cellule d'azienda» per la campagna, le quali costituiscono la base ed il perno della riorganizzazione politica dei partiti sovversivi; si serve, insomma, di tutti gli espedienti e stratagemmi per tenere vivo lo spirito di avversione e di ribellione nelle masse e preparare la riscossa.
      E, quel che è notevole, i partiti sovversivi in Italia dimostrano di possedere larghi mezzi di misteriosa provenienza, come rilevasi dal lusso di stampa che si permettono con la pubblicazione e diffusione di numerosi giornali ed opuscoli.
      È risaputo che in occasione dell'arresto di Bordiga — avvenuto nel febbraio 1923 — fu scoperto a Genova la sede clandestina dell'Esecutivo comunista ed in tale circostanza si addivenne al sequestro di un importante e voluminoso materiale, in base al quale emerse:
      1°) che i fondi del movimento comunista provenivano dal «Rote Hilfe» di Mosca pel tramite della Sezione di Berlino. Nella corrispondenza sequestrata si ha traccia di 25.000 sterline, di cui però buona parte, nel 1922, non raggiunse la destinazione;
      2°) che il territorio italiano era stato diviso in zone;
      3°) che erano stati sottratti vari fascicoli dall'ufficio riservato della Questura di Milano;
      4°) che erano stati sottratti alcuni documenti, di natura riservata, al Comando della divisione militare di Ravenna;
      5°) che erano state diramate istruzioni ai «fiduciari» per lo spionaggio e la propaganda nell'esercito e nella marina;

(segue...)