(segue) Su l'indirizzo di risposta al discorso della Corona
(7 giugno 1924)
[Inizio scritto]
Non c'è nulla di offensivo
per nessuno in queste mie constatazioni. E poi non ho fatto dei nomi!
Altro vizio dell'opposizione:
quello di spilluzzare attraverso le beghe, spesso cretinissime, che
avvengono in qualcuno dei ben settemiladuecentoquarantanove Fasci
d'Italia. Si è sempre in attesa dello sfascio.
Ciò da cinque anni. Ma
mettete nell'esame dei fatti sociali anche l'elemento durata,
l'elemento tempo. Sono cinque anni che voi dite che questo fenomeno è
transitorio, che è un fenomeno passeggero e ve lo trovate di
fronte dopo venti mesi assai sano, assai forte, più forte
ancora, perché il popolo italiano gli ha dato, in fondo,
ragione.
Che cosa può fare
l'opposizione. Un giorno venne da me l'onorevole Facchinetti. Vi
sembrerà strano che io gli abbia insegnato il modo di fare
l'opposizione, gli abbia quasi consegnato il manuale del perfetto
oppositore. Per quanto io sia un uomo selvatico, anzi salvatico, come
si dice in questi momenti, sono capace di queste finezze. Gli dissi:
«Voi dovete fare l'opposizione e la potete fare in due modi: in
un modo concreto, in un modo di dettaglio. Vuol dire: voi vedete le
leggi, i provvedimenti che presenta il Governo fascista. Se sono
buone, le approvate; se sono cattive, le respingete o le modificate.
Ma potete fare un'altra opposizione: una opposizione di principio;
una opposizione di lunga portata, anche verso l'avvenire. Noi abbiamo
vissuto due grandi esperienze storiche, noi abbiamo avuto la fortuna
di vivere due grandi esperienze: l'esperienza russa e l'esperienza
italiana, che hanno dei punti di contatto in ciò: che, più
o meno voracemente, ognuna di queste esperienze ha mangiato l'89,
cioè quella parte di immortali principi che non si è
ritenuta più adatta all'attuale clima storico. Ebbene, cercate
di studiare, voi che fate l'opposizione, se non sia il caso di trarre
una sintesi, di non fermarsi eternamente in due posizioni
antagonistiche, di vedere se questa esperienza può essere
feconda, vitale, dare una nuova sintesi di vita politica.
(segue...)
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