L'assalto degli sciacalli
(12-13 giugno 1924)
Mentre si
discuteva alla Camera l'esercizio provvisorio, un fatto di cronaca
nera, estraneo alla lotta politica, venne a turbare la vita
nazionale. Il deputato socialista Matteotti veniva rapito da
delinquenti comuni, e poi si seppe che era stato ucciso. Gli
avversari del Fascismo, che aspettavano da un pezzo un appiglio
qualunque per fare la loro immonda speculazione politica, tentarono
invano di coinvolgere in questo fatto la responsabilità del
Fascismo e dello stesso Governo. In breve tempo, le prove dei fatti e
le severe punizioni dei colpevoli mostrarono chiaramente all'opinione
pubblica quale ignobile castello di calunnie si era voluto
affastellare contro il Fascismo, da politicanti e giornalisti che si
erano scagliati, come iene e sciacalli, su quel cadavere. Ma, al
primo momento e per qualche tempo dipoi, gli spiriti deboli, i
malcontenti, coloro che avevano subito a stento la loro sconfitta e
la loro eliminazione dalla vita pubblica, non indietreggiarono di
fronte a una calunnia che minacciava di ostacolare l'opera intensa,
diuturna, ricostruttrice e rinnovatrice che veniva compiendo il
Fascismo. Il cadavere di Matteotti fu gettato dì traverso su
la via del Fascismo, nella vana illusione di fermare la marcia
irresistibile. Ma la verità si affermò pienamente e la
canea dei calunniatori fu sgominata per sempre.
Il Duce intuì
subito, fino dal primo momento in cui giunse la notizia della
scomparsa dell'on. Matteotti, la speculazione politica che si sarebbe
tentata e - forte della propria coscienza purissima - alla Camera dei
Deputati, nella tornata del 12 giugno 1924, fece le seguenti precise
dichiarazioni:
Credo che la Camera sia ansiosa di
avere notizie sulla sorte dell'on. Matteotti, scomparso
improvvisamente nel pomeriggio di martedì scorso in
circostanze di tempo e di luogo non ancora ben precisate, ma comunque
tali da legittimare l'ipotesi di un delitto, che, se compiuto, non
potrebbe non suscitare lo sdegno e la commozione del Governo e del
Parlamento.
(segue...)
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