(segue) Il Governo Fascista e la Nazione
(4 ottobre 1924)
[Inizio scritto]
Ricordo di aver sostenuto un
contradditorio non forse molto brillante, con ben cinque magistrati
delle Cassazioni abolite i quali mi volevano dimostrare che non
bisogna toccare questa questione. Io spiegai loro, pure essendo
profano in materia, che non concepivo questa pluralità e
d'altra parte da 50 anni si diceva che non poteva esserci che una
Cassazione unica come una Cassazione unica c'è in Inghilterra,
in Germania e in Francia. Siamo riusciti anche a questo, pur vincendo
la resistenza di moltissimi interessi, non soltanto di quelli che
venivano personalmente colpiti, ma anche degli ambienti, delle città
che da gran tempo vantavano questi istituti giudiziari.
In fatto di legislazione sociale
il Governo reazionario fascista ha ratificato, prima dell'Inghilterra
e della Francia, la Convenzione di Washington.
Quanto alla politica estera, è
così elogiata da tutti che non sento il bisogno di aggiungervi
le mie considerazioni personali. Vi dirò solo che quando io
decisi di andare alla Consulta, la nostra situazione in politica
estera era semplicemente fallimentare. Avevamo fatto a Rapallo tutte
le rinuncie possibili, ma non avevamo ottenuto Fiume, perché
per l'articolo 4 del Trattato di Rapallo, Fiume doveva essere Stato
indipendente: noi l'abbiamo annessa all'Italia.
Si era creata una curiosissima
connessione tra l'oltre Giuba e il Dodecanneso: noi abbiamo separato
queste due questioni che non avevano nessun motivo per rimanere
unite. Abbiamo ottenuto il Giuba, 91.000 chilometri quadrati di
territorio con uno dei più grandi fiumi equatoriali, e col
Trattato di Losanna abbiamo messo fuori causa il Dodecanneso sul
quale sventola ora di diritto e di fatto la bandiera italiana.
Queste sono le realizzazioni di
ordine vorrei dire territoriale. Importantissime. Ma non basta.
Ho aggiunto a queste quistioni di
ordine territoriale l'attuazione di un vasto piano politico di
riconciliazione e di collaborazione.
(segue...)
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