(segue) La politica estera al Senato
(11 dicembre 1924)
[Inizio scritto]

      Ora bisogna stabilire questo principio: che l'espansione spirituale di un popolo è in relazione assoluta col suo prestigio politico.
      Se il prestigio politico è basso, nessuno si occupa di conoscere la nostra lingua, né la nostra letteratura, e nemmeno la nostra storia; se il prestigio politico è alto, allora accadono fenomeni singolari: si fondano delle scuole a Vienna o a Budapest o in altre capitali, scuole frequentatissime dagli elementi locali.
      Ma poi soprattutto non è vero che il Governo non si occupi di questo problema, di cui si sente l'urgenza e l'importanza.
      Il senatore Rava ha detto che a Praga non esiste nulla; probabilmente non esisteva, ma adesso voglio comunicare al Senato che a Praga abbiamo: 1°) un istituto di cultura italiana; 2°) una cattedra di letteratura italiana tenuta dal prof. Chiurlo; 3°) una scuola primaria diretta dal prof. Filardi; tutto in piena efficienza, e si è già attuato uno scambio di borse di studio.
      Il Governo in ciò è aiutato potentemente dalla «Dante Alighieri» e io voglio associarmi al plauso elevato del sen. Pais per la «Dante», grande fucina d'italianità, guidata da quel nobile spirito instancabile che risponde al nome di Paolo Boselli.
      Sempre in tema di coltura debbo aggiungere che, d'accordo col Ministro dell'Istruzione, io rivolgo la mia attenzione, con particolare interessamento, alle iniziative riguardanti i rapporti intellettuali fra l'Italia e le altre Nazioni.
      Coerentemente a questo indirizzo il Governo segue con simpatia e incoraggia quelle istituzioni che si propongono analoghi intenti. Tale la Società italo-americana che ha predisposto corsi per giovani americani, l'Istituto «Cristoforo Colombo», l'Istituto interuniversitario che ha lo scopo di svolgere un'attività diretta all'incremento della cultura italiana anche all'estero, e di promuovere le relazioni universitarie tra l'Italia e le altre Nazioni, creando corsi per stranieri e per connazionali, e coordinando e rafforzando quelli già funzionanti. Inoltre la «Leonardo» si propone di far compilare e diffondere largamente alcune opere che facciano meglio conoscere l'Italia all'estero, sotto i vari aspetti, e di fondare, d'accordo con l'Istituto per l'Europa orientale, un Istituto di cultura italiana a Bucarest.

(segue...)