Per i confini della Tripolitania
(11 dicembre 1924)
Questo anno di
lotta politica si conchiude con un'attività serena, non
turbata né sminuita dalla vana speculazione delle opposizioni.
E l'ultimo discorso del 1924 è questa breve dichiarazione
fatta al Senato del Regno, dopo il precedente discorso. Si era
esaurita la discussione sul bilancio degli Esteri, e il sen. Mosca
aveva riferito su l'accordo con la Francia per il confine fra la
Tripolitania e la Tunisia, avvenuto il 12 settembre 1919 e approvato
con R. D. del 22 dicembre 1923, da convertire in Legge. Con queste
affermazioni, ispirato da una visione totalitaria dei destini
d'Italia nel mondo, il Duce, al termine del 1924, guardava assai più
lontano di tutti i suoi meschini avversari, ormai vinti per sempre.
La rapidissima discussione sul
disegno di legge ha dimostrato che la questione della Tunisia
interessa ed appassiona l'Alta Assemblea. Si tratta, nel fatto
concreto, di un accordo conchiuso il 12 settembre 1919. Questo
accordo è divenuto un decreto legge il 22 dicembre 1923.
Adesso si tratta di convertirlo in legge. La Camera dei deputati ha
già dato la sua approvazione, ed io raccomando il disegno di
legge al Senato. Quanto alla questione degli italiani in Tunisia,
assicuro il Senato che conosco la questione, e che tale questione sta
sommamente a cuore al Governo del Re e tutto sarà fatto e
tentato, con la necessaria prudenza e circospezione, per salvare
l'italianità di quei mirabili fratelli, che hanno validamente
contribuito al benessere di quelle regioni.
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